Con la convivenza forzata si rischiano più divorzi?
SALVOCHEPER I CASI DI VIOLENZA, LE UDIENZENEI TRIBUNALI SONOSOSPESE. MA LE AVVISAGLIE DI UNA RECRUDESCENZA DELLE CRISI FAMILIARI CI SONO
Un’ondata di divorzi ha seguito la quarantena in Cina e ci si chiede seciòaccadrà anche in Italia. Sicuramente il dato potrebbe essere sfalsato dal fatto che, in questoperiodo, tutte le attivitàdei tribunali, salvoper i casi di violenza emancato mantenimento o impossibilità di vedere i figli, sono sospese, ma leavvisagliedi unarecrudescenza della crisi familiare ci sono. È di qualche giorno fa la notizia di un marito che ha scelto di dormire nella sua autoparcheggiatadavanti a casa, pur di non stare con lamoglie.
Il telefono degli studi specializzati squilla per vecchi e nuovi clienti. Clienti già visti, indecisi, che avevano dubbi
se intraprendere il percorso della separazione e che in questo periodo hanno fatto la loro scelta, e nuovi clienti che si informano delle durata della causa e dei costi, di cosa succederà della casa in cui vivono, e dell’assegno di mantenimento.
Perché in Italia il problema sarà anche questo, i costi di una separazione. Per limitare quelli dell’avvocato,
basterà ricorrere a un accordo stragiudiziale come è la negoziazione assistita, oppure a un ricorso consensuale in Tribunale o, per le coppie non sposate e senza figli, sarà sufficiente recarsi in Comune. Ma il tema che le coppie dovranno affrontare è quello che normalmente si vive in caso di separazione. Doppie bollette, casa assegnata con ogni probabilità alla moglie e necessità di pagare, magari, mutuo della vecchia casa e affitto della nuova per chi si trasferisce, vacanze sdoppiate, solo per fare alcuni esempi.
I conti dopo la quarantena peseranno di più, e questo farà magari tornare indietro chi oggi immagina un diverso scenario futuro.
Mi diceva un giudice all’inizio della professione che separarsi per molti è un lusso: è un’altra riflessione da fare, anche se quanto abbiamo vissuto ci renderà meno propensi ai compromessi.