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ManueladiB­imBumBam «Sonotornat­a intv» di F. Bagnasco

L’AVEVAMO LASCIATA AALL’ADDIOA BIM BUMBAM. ADESSO LA“DOLCE MANU” IN D DOSSALE VESTI DI INSEGNANTE DITAI CHIPERIPIC­COLLI: «SIAMOSEMPL­ICI, FRATIGRI, DRAGHI, LA PAURA DE EL BUIO DA FAR PASSARE », RACCONTA

- di Franco Bagnasco - foto Mirrta Lispi

Ventidue anni dopo torrna in tv e sembra più giovane di prima. La dolceManue­la Blanchard,B 60 primavere, conduttric­e dal 1985 al ’ 98 anche con Paolo Bonolis del classico per bambini Bim bum bam, su Italia 1 e Canale 5, riiconquis­ta un posto in video. Ogni vvenerdì alle 14.20, è su DeAJuunior (Sky, canale 623) con Ta ai Chi One, programma chee avvicina bimbi e genitorri alla disciplina salutistti­ca derivata dalle arti marziali. «Ho semmpre dimostrato­o dieci anni meno di quelli che ho», ammette. «Stupendo, ma la faccia da bambina è anche una fregatura sul lavoro. Sul tema ho un aneddoto inedito. Lo vuole?».

Sono qui apposta.

«Tra le primissime cose che feci, da ragazza, fu bussare alla porta dell’agenzia Fashion Model, all’epoca la più famosa di Milano. Avevano stangone da 1.90, io ero 1.65. Beh, mi presero. Esco per il primo servizio di moda. Solo almomento di fatturare, scoprono che ho 18 anni. Realizzano che non mi sarei più sviluppata in altezza e mi dicono: “Eh, sai scusa… Credevamo avessi 13 anni…”. Era il loro modo

elegante per scaricarmi. Non potevano dirmi: sei un tappo!».

Ma il suo primo ruolo ufficiale fu come annunciatr­ice su Italia 1. «La prima della fascia pomeridian­a. Con Licia Colò. In prima serata c’era Gabriella Golia».

Non ricordavo Colò agli annunci. «Certo che li fece. Oggi Licia ha trovato una dimensione che è quella che avrei voluto trovare io, quando da un giorno all’altro chiusero Bim Bum Bam e rimasi per strada».

QUESTA DISCIPLINA AIUTA A INSTAURARE RELAZIONI ARMONIOSE, ASMUSSARE GLI ANGOLI

Una fregatura.

«Già. Mi dissero: televendit­e? Io: no, grazie. Mi diedi da fare, proposi un paio di idee, ma niente. Allora mi proposi alla Rai: anche loro avevano programmi per bambini, tipo Solletico. Volevano chemi sottopones­si a unprovino, dopo che da 13 anni ero in onda ogni giorno a Bim bum bam. Allora li salutai e decisi di non continuare a insistere con la tv. Presi un’altra strada».

Ora è affiancata dal pupazzo verde Tino, creato da Jim Henson dei Muppets, ma all’epoca c’era il leggendari­o Uan. «Al quale prestava la voce il sempre poco valorizzat­o Giancarlo Muratori, un talento vero. Facevamo sessioni di improvvisa­zione a tre davanti a una scrivania solo con un vago canovaccio di storia che ci davamo all’inizio. E piangevamo dal ridere».

Perché fu chiuso?

«Durò tanto, ma avrebbe potuto proseguire. Un anno decisero di spezzare quest’alchimia a tre e aggiunsero altra gente: Paolo se ne andò l’anno dopo, e misero me a fare le esterne.

Decisione inspiegabi­le».

Veniamo al Tai Chi.

«Iniziai a 9 anni ma con lo yoga: mia madre si convinse che potesse farmi bene alla schiena. Dopo un brutto incidente inmotorino, passai alKarate e alKung fu. Per ilTai chi, che ora insegno in un paio di scuole delMilanes­e, ho imparato tutto dalmaestro­Chang».

Che cosa dà il Tai chi?

«Aiuta a instaurare relazioni armoniose, a smussare gli angoli. Se una forza ti viene incontro non la devi contrastar­e, ma assecondar­la e poi restituirl­a all’altro in modo virtuoso».

Quindi lei asseconda.

«Faccio delmiomegl­io: però nella vita sono stata aggredita cinque volte. La prima, da ragazza, un drogato sotto casa mi strappò la collanina d’oro. Ero già cintura nera, avrei potuto dargli una ginocchiat­a, ma rimasi impietrita. Più in là, una notte in periferia, ero in servizio con un dottorino su un’automedica della Croce Rossa che andò in panne. Ci raggiunse una banda di balordi. Io uscii, guardai negli occhi il capo e gli andai incontro con tutta la mia energia e violenza verbale facendoli andare via».

L’ha aggredito lei, però!

«In un certo senso, sì. Ma ho solo intuito quel che stava per succedere. Poi ho bevuto comunque 10 grappini per riprenderm­i. È che il Tai Chi ti dà la percezione».

Ora lo insegna ai bambini in tv. «All’inizio ero titubante, poi ho deciso di accettare. Facciamo in modo di essere molto semplici. Fra tigri, draghi, la paura del buio da far passare». È tornata per restare o le toccherà invidiare ancora la Colò? «Nooo, niente invidia. Chi lo sa?! Mi piace anche la Sagramola. Se Liciami desse anche un piccolo spazio nel suo programma, accetterei».

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