Aurora Ramazzotti
«La nostra quarantena molto affollata!» di Cristina Rogledi
« Lanostraèunaquarantena affollata, incasinata e rumorosa: siamomolto fortunati», racconta Aurora Ramazzotti da via delleMura, a BergamoAlta, dove sta vivendo un “isolamento di squadra” assieme a mammaMichelle, alle sorelline, Celeste e Sole, al marito di sua madre, Tomaso Trussardi, al suo fidanzato, Goffredo Cerza e alla sua migliore amica, Sara Daniele (figlia di PinoDaniele). «Ah, con noi ci sono anche il mio gatto, Saba, e i tre cani della mia famiglia. Tomaso ha appena preso un piccolo levriero grigio, meraviglioso: Odino», spiega Aurora rintanata in un angolo delle dependance di Villa Trussardi. «Ci siamo sistemati qui io, Goffo e Sara così siamo indipendenti e non diamo fastidio a nessuno. Ci aiutiamo a vicenda ma siamo molto attenti a non interferire. Gli equilibri sono delicati quando si sta 24 ore al giorno rinchiusi in casa
MI SVEGLIO ALLE 8, FACCIO LEZIONE SINO ALLE 14 E ALLE 18 MI ALLENO IN DIRETTA
da settimane», dice Aurora che ogni mattina è impegnata a seguire le lezioni on line della scuola in cui studia dizione e recitazione.
Auri, tu vivi da sola dal 2016. Come mai questo ritorno in famiglia?
«Mia mamma non mi avrebbe mai lasciata a Milano da sola per tanto tempo. Non sapevamo quanto sarebbe durata questa quarantena e abbiamo deciso che viverla insieme e farci compagnia avrebbe reso le cose meno difficili. AMilano non ci saremmo stati tutti, così ci siamo spostati a Bergamo. Sino all’8 marzo sono rimasta a casa mia con Sara perché lei si è appena trasferita qui per lavoro e non aveva senso stare entrambe da sole. Così lei è venuta da me».
Con te c’è anche Goffredo. È vero che presto andrete a convivere?
«Sì, è vero. I piani di Goffo erano un po’ diversi, doveva finire un master all’estero ma è saltato tutto ed è riuscito a prendere l’ultimo aereo per tornare qui. Il master… chissà». Goffredo sente e interviene: «Se la situazione del virus miglio
ADORO CANTARE E SUONARE. E HO SEMPRE SAPUTO CHE AVREI LAVORATO IN TV
rerà, resterò a Milano, sto cercando lavoro. E sì, vivremo insieme», conferma in via eccezionale visto che lui non hamai parlato con un giornale.
Questa quarantena per voi è una sorta di prova generale.
«Sì, e sta andando alla grande, non ci siamo ancora mandati a quel paese», ride Aurora. «Stiamo insieme da tre anni, abbiamo retto la distanza visto che lui viveva a Londra e oggi stiamo scoprendo che stiamo bene anche vicini, anche in una situazione non facile come quella che c’è intorno a noi. Sappiamo di vivere una condizione di privilegio, e ne siamo grati, ma quello che succede intorno a noi è angosciante e spaventoso per tutti.
All’inizio tenevamo la tele accesa tutto il giorno per sentire i notiziari, poi ci siamo resi conto che l’ansia e il senso di impotenza ci incupivano troppo. Ci informiamo una volta al giorno».
Che cosa ti preoccupa di più? «Mi fa staremalissimo pensare a tutte le persone morte senza avere accanto i loro cari. Alle gente a casa da sola. E mi fa molta paura la fase due: non so se tutti sapremo comportarci col nostro prossimo come se ogni singola persona fosse un nostro parente a rischio, una persona da trattare con mille riguardi. Temo che non saremo così diligentiemi spaventa quello che potrebbe succedere senza regole. Se il virus tornasse, sarebbe un disastro.
Intanto, però, hai trovato il tempo di organizzare uno scherzaccio a tua mamma. Assieme a Le
le avete fatto credere che la Iene tua amica Sara e Goffredo avessero una storia alle tue spalle. È stata malissimo.
«È il primo scherzo a distanza che organizzano Le Iene. Siamo stati dei pionieri assieme a loro… Sì, è vero, mia madre era disperata, non sapeva più cosa fare per far fronte alla situazione. È ovvio, sono sua figlia e vuole proteggermi. E poi vuole un bene immenso a Goffredo e a Sara, sono come figli acquisiti per lei, era una delusione sentirsi tradita da loro».
Gran “suocera” Michelle: ho vi
sto che taglia persino i capelli al tuo fidanzato.
«Eh sì, lo coccola. Dopo tre giorni che stavamo insieme, ho portato Goffo al compleanno di mia madre e alla mia famiglia è piaciuto subito. Ringrazio il cielo di avere dei genitori aperti, amichevoli, senza pregiudizi verso nessuno, con cui posso parlare di tutto».
Sei preoccupata per papà Eros? Era in giro in tournée quando è scoppiato il disastro.
«Sì, era in tour ma ha dovuto cancellare solo l’ultima data. È rimasto bloccato inAmerica per un po’ ed ero preoccupata. Più passano gli anni, più sento il desiderio potente di proteggerlo, di dimostrargli il mio bene. Mio padre è un uomo di poche parole, non verrebbe mai da me a lamentarsi se stesse male e quindi io sono sempre con le antenne dritte. Il bello del nostro rapporto, però, è che possiamo davvero parlare di tutto, anche dei suoi dispiaceri privati, argomento tabù di solito tra genitori e figli. Mio papà mi stimaeme lo dimostra anche così».
Non è stato un anno facile per Eros. Oltre alla separazione da Marica c’è il martellamento del gossip. Come lo aiuti?
«Mio padre è un musicista, non concepisce il gossip gratuito, senza una foto, senza uno straccio di fondamento. E se gli toccano la famiglia, guai, non lo tollera. Ci sentiamo e ci vediamo via
Internet almeno una volta al giorno e poi ci scriviamo di continuo. Mi mancano un sacco i miei fratelli, non vedo l’ora di abbracciarli ( Aurora ha due fratelli anche da parte di suo padre, nati dal matrimonio conMarica Pellegrinelli, ndr). Per il resto ilmio aiuto è stargli accanto, come lui ha sempre fatto conme. È un grande padre».
Lo sport ti ha salvata anni fa quando a causa delle minacce di morte passasti un periodo solitario. E ora hai dato il via a delle lezioni di che hanno un workout bel seguito.
«Devo molto allo sport. Ci ho messo tanto a capirlo: più mia madre insisteva, più mi impigrivo. Da tre anni ho imparato che mi fa stare bene, mi dà equilibrio, migliora il mio corpo e il mio umore. Per questo ho voluto provare a “contagiare” gli altri con la mia passione. Le lezioni che faccio su Instagram stanno andando alla grande. Sono contentissima. Chi vuole seguirmi può farlo sulmio profilo».