Oggi

LA SPESA CONSAPEVOL­E

- Simone Fanti

LE MILLE VARIANTI E STILI DELLA MILLENARIA BIRRA

Solo quattro ingredient­i, acqua, orzo, luppolo (o cereali) e lievito, per migliaia di birre differenti, per gusto, colore e consistenz­a.

Proviamo a conoscere da vicino, e distinguer­e tra loro le tipologie più diffuse, il nome, il colore, la gradazione alcolica e a immaginare il loro sapore. Le Abbazia sono birre belghe create secondo le ricette di antichi monasteri: sono corpose e con un contenuto alcolico tra il 6% e il 9%. Affascina il loro colore che varia dall’ambrato al rosso cupo. Da non confondere con le

Trappiste che nascono solo dai monaci trappisti di 12 abbazie (una anche in Italia). Britannica per eccellenza è la Ale, da assaporare a “temperatur­a di cantina”, con spuma ridotta e un moderato tasso alcolico. Al contrario delle dense Bock, dal deciso sapore dimalto e con un grado tra il 6% e il 7,5%. La Lager, dal nome dei magazzini di conservazi­one, è forse la più “comune” con quel suo sapore amarognolo e il pallido giallo oro. Simili per colore le Pils o

Pilsner che si contraddis­tinguono per un “perlage” della schiuma fine e volatile. Un trucco da intenditor­i: usate un boccale lungo e stretto. Dal color oro trasparent­e a quello opaco delle Weizen, tedesche di origine, prodotte dal frumento. Chiare o scure, sono asprigne e “fanno” un’abbondanti­ssima schiuma. Infine, la Stout, l’irlandese per eccellenza (ma è da provare anche quella di altri Paesi), scurissima, dal gusto tostato e dalla spuma nocciola.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy