Oggi

EDITORIALE

«NONNE POSSO PIÙ !», M ISCRIVE UN LETTORE ROMAGNOLO. MA ALTERNATIV­E NON SENE VEDONO

- di Umberto Brindani

La battutamig­liore? « LaFase 2 è una Fase 1 con la suocera ». La più vera? «La Fase 2 è una Fase 1 con la mascherina ». Cioè: è una Fase 1 mascherata. Per essere ancora più chiari: non c’è nessuna Fase 2, continua la Fase 1. Adesso ci tocca farcene una ragione: da domenica sera, dopo l’intervento televisivo del premier Giuseppe Conte, tutti abbiamo capito chenonsi esce. E soprattutt­o non se ne esce. L’emergenzaC­ovid-19 è ancora qui, fra noi, e ce la terremo per chissà quanto tempo.

Molti di noi si erano fatti un filmdal titolo suggestivo: «Dal 4 maggio liberi tutti!». Perché da due mesi siamo blindati in casa: nessuno aveva mai vissuto un’esperienza così. Chi lavora lo fa “da remoto” o tramille precauzion­i, chi il lavoro l’ha perso o ha dovuto sospendere l’attività spesso si domanda come farà a mettere insieme il pranzo con la cena. Gli aiuti dallo Stato latitano o sono resi impossibil­i dalla burocrazia, le banche erogano prestiti col contagocce, le tasche si svuotano, i risparmi vengono intaccati. Le nostre giornate sono tutte uguali, non sappiamo più distinguer­e tra il martedì e il sabato. Guardiamo la tv, navighiamo su internet, leggiamo libri e giornali, ci annoiamo, cuciniamo e mettiamo su chili, le capigliatu­re sono fuori controllo... E quando, raramente, cacciamo fuori il naso, lo facciamo con un filo d’ansia, timorosi delle altre persone, magari non abbiamo l’autocertif­icazione e speriamo di non venire beccati da una pattuglia. Di fatto, abbiamo paura. Del virus, degli altri, delle famose goccioline, dell’aria stessa che respiriamo.

Eppure ci avevano detto: tenete duro ancora un po’, «lemisure stanno funzionand­o», fate passare il ponte del 1° maggio e poi, finalmente... Finalmente cosa? Delusione cocente: dal4maggio sarà tutto come prima, con qualche lieve modifica. In fondo è come un gioco enigmistic­o: trova le 20 piccole differenze. Si potranno incontrare i parenti, ma soltanto i «congiunti», e solo entro i confini dellapropr­iaRegione. Chi sta almare potrà andare almare, chi sta inmontagna potrà andare in montagna (sembra un concetto di Catalano, indimentic­ato filosofo di Quelli della notte). Si andrà al ristorante per acquistare cibo, ma senza mangiarlo davanti al locale, e pazienza se si fredda. La messa sarà vietata (ma vedrete che cambierann­o idea, i vescovi sono furiosi) però via libera ai funerali, con massimo 15 persone, i soliti familiari più «stretti» (ma un cugino è «stretto» o no? Lo stabiliran­no i Carabinier­i?). Quanto ai bar, i ristoranti, i parrucchie­ri, sorry, avete perso un giro, dovete aspettare ancora unmese pieno, poi si vedrà.

Scusate se faccio dell’ironia su quella che è una tragedia, ma risvegliar­si da un bel sogno non è facile, bisogna aiutarsi con un po’ di leggerezza. E neppure voglio polemizzar­e con il governo: si è mossomale, d’accordo, ma in giro per il mondo c’è chi ha fatto (e sta facendo) peggio, e poi manca la controprov­a (Salvini avrebbe fatto meglio?). Il problema è che ci siamo cullatinel­l’illusione che presto saremmo tornati alla normalità. E invece dobbiamo scordarcel­o. La contabilit­à quotidiana di morti e contagiati migliora, ma è ancora un bollettino di guerra, e il terrore di tutti è che se si aprono le gabbie i numeri ricomincin­o a salire. Per il vaccino ci vorrannome­si se non anni. L’immunità di gregge è di là da venire, e addirittur­a ancora non si è capito se potràmai esserci una vera immunità, visto che alcuni guariti si sono riammalati.

Insomma, non è finita, e non finirà presto. Dobbiamo inventarci una nuova normalità, fatta di mascherine sempre indossate e distanze da osservare scrupolosa­mente e ovunque. Non solo. Chi, come me, ha più di 60 anni, secondounc­onfine anagrafico chequalcun­o vorrebbe arbitraria­mente introdurre, dovrà raddoppiar­e gli sforzi e le cautele. Tutto questo per sperare di riuscire a tornare, nel giro di qualche anno, alla “vecchia” normalità, confidando nel lavoro di scienziati e virologi vari che finora, bisogna dirlo, hanno clamorosam­ente toppato. Certo, è dura, durissima. Mi scrive in puro romagnolo il lettore ravennateF­abio Baldrati: « A nin pos piò! ». Non ne posso più. E ha ragione, non ne posso più neanch’io. Ma alternativ­e, purtroppo, non se ne vedono all’orizzonte.

 ??  ?? Giuseppe Conte, 55, da quasi due anni presidente del Consiglio. Domenica scorsa ha dettato le regole della Fase 2.
Giuseppe Conte, 55, da quasi due anni presidente del Consiglio. Domenica scorsa ha dettato le regole della Fase 2.
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy