Flavio Briatore
«Le Regioni con pochi contagi devono riaprire»
Queesto non è il momento del “ssciogno”, come direbbe Crrozza quando lo imita. Per Flavio Briaatore ora si deve «ripensare al futuro coon creatività, chiedere regole certe, soostegno economico e pretendere deccisioni lineari dal governo. Questoo virus colpisce al cuore il turismmo: mette a rischio migliaia di impprese e di posti di lavoro». In quuesto disastro c’è però un lato positivo. Un piccolo, personaliissimo, motivo di serenità: il rappporto piùstretto chemai con il ffiglio. Ce ne ha parlato, con unn certo orgoglio, quando gli abbbiamo chiesto come vivevva, da padre separato, l’isolammento. In realtà questo tema erra alla fine dell’intervista, maa meglio iniziare col miele, chee poi di amaro più avanti ce ne saarà tanto. «Io soono a Montecarlo, questa è una for tuna perché il governo ha fatto un grran lavoro e qui le visite e le uscite sonoo permesse, senza restrizioni se non quelleq di rispettare le linee guida sulle distanze da mantenere, e lemascherine. Oggi ho fatto una passeggiata di 7 chilometri. Mia moglie e mio figlio abitano vicino».
Ha più tempo libero?
( ride) «Tanto di più, le attività sono ferme, non devi nemmeno preoccuparti di quanto incassi. In questi giorni, a parte le conference call, ho molto meno da fare del solito. Non sono mai stato così a lungo in casa come ora».
Lì con lei c’è suo figlio Falco? «Lui sta tra casamia e casa di Elisabetta. Sono a 300metri una dall’altra. Ci vediamo molto spesso».
Ha detto che suo figlio dovrà dimostrare di meritarsi un posto nelle sue aziende. Ha già capito se ha delle attitudini?
( Briatore ride di nuovo, e non è una cosa consueta). «Guardi, tratto mio figlio come se fosse un sessantenne. Lui capisce, si interessa. Se sono collegato con qualche manager, si mette in un angolo e ascolta interessato quello che diciamo. Mi accorgo che assorbe
QUELLO ATTUALE È IL PEGGIOR GOVERNO,
NEL MOMENTO PEGGIORE