Daniela Ferolla
«Niente figli, stosempre in tv»
Il virus non è una livella, avrebbe detto Totò. Daniela Ferolla, 36 anni tra pochi giorni, radiosa conduttrice di Linea Verde Life, preferisce ribadire il concetto: «Non mi posso proprio lamentare. Ho potuto continuare a lavorare dalla terrazza di casa. Ho un’abitazione grande, dove io e il mio compagno troviamo anche i nostri spazi di autonomia. Se penso a chi ha perso il proprio reddito o è costretto a coabitare in 40 metri quadrati, mi ritengo davvero fortunata». E anche brava, bisogna aggiungere. L’ex Miss Italia 2001 non soltanto ha ottenuto ascolti eccellenti con uno share medio del 16% nel daytime, ogni sabato, su Rai 1. Ma potrebbe divenire una presenza fissa sul nostro teleschermo. Perché Linea Verde Life si è trasformata in una striscia quotidiana, che va in onda dal 28 aprile alle 12.20, al posto della Prova del Cuoco. «Ovviamente conme c’è sempre Marcello Masi, volto storico del programma. Faremo una settimana di prova e vedremo come va. Ci sarà il meglio delle puntate già trasmesse più alcune cose nuove, che cercheremo di produrre nell’assoluto rispetto delle norme di sicurezza stabilite giustamente dal governo.
Casa dolce casa?
«Non esageriamo! Dic ciamo che gli stati d’animo oscil llano. Ho trascorso un mese e mezzo di clausura quasi totale . Uscivo soltanto per portare in n giro il mio adorato cane. Semp pre nelle distanze regolamentari ».
In principio pote va sembrare una pau usa di riflessione...
«E infatti io l’ho presa p roprio così. All’inizio. Ho pens sato: visto che con il mio pro gramma devo andare sempre in n giro per l’Italia, adesso ne app profitto per tirare un po’ il fiato. Ho o varato un tenore di vita regolare, sc candito dagli impegni di lavoro e da unau serie di appuntamenti fissi, qu uasi rituali:
ginna astica con un tutorial, pass seggiate con la mia Kira a, videochiamate con pap pà e le sorelle, serie tv ccon il mio compagno, Vin ncenzo Novari».
La a domanda sorge sp pontanea: quale fi iction è riuscita a co onciliare i suoi gust ti con quelli dell’ad del d Comitato organizzativo n di Milano-Cortina n 2020? «Eh, ha ragione, non sempre è faacile andare d’accordo sul fronte televissivo. A noi è andata bene, perché da teempo volevamo vederci Peaky Blinderss, una serie britannica, ambientata a Birmingham,B dopo la Prima guerra mondiale. Ci siamo divorati tutte e cinque le stagioni!».
Quanto è durato il suo patto di buon vicinato con la quarantena? «Un paio di settimane. Durante le quali mi tenevo pure costantemente informata sull’andamento del contagio. Poi è subentrato un filo di ansia mista ad angoscia. La notte faticavo a dormire. E allora come immediata contromisura ho ridotto in modo drastico la dose di Tg: uno al giorno mi basta e avanza».
A livello teorico ci sarebbe stato tempo per il progetto maternità, che aveva pianificato proprio per quest’anno.
«Alivello teorico sì. Le condizioni logistiche erano perfette. È mancato e manca il giusto stato d’animo. Mettere alla luce un figlio è un atto di fede nell’avvenire. In questo momento non ce la sentiamo. Ma il progetto è soltanto rinviato».