CAOS CALMO DaNordaSudora si riapre. Ma Regione che vai, regola che trovi
QUALCHE FUGAI N AVANTI IN ZONE CO MELA LIGURIA, CHE HANNO ANCORA MOLTI MALATI. E RIGORE A SUD, ANCHE PER PAURA DEI RIENTRI. IL RITORNO ALLA NORMALITÀ VA A MACCHIE
La punta avanzata è la Calabria che ha autorizzato i tavolini all’aperto di bar e ristoranti. L’apripista è stato il Veneto che, già dal 27 aprile, ha concesso passeggiate all’aperto senza limitazioni. La retroguardia è rappresentata dalla Campania, che ha blindato le isole, ma, assieme all’Emilia Romagna, ha aperto, dal 4maggio, agli allenamenti per gli sport non individuali. Così è diventata la prima regione a permettere alla sua squadra di calcio più importante, il Napoli, di riprendere la preparazione. Come anticipavamo la scorsa settimana, il 4 maggio si è rivelato, davvero, alla napoletana, ‘nu quatte ‘e maggio, un gran caos nell’avvio della Fase 2 delle misure anti Covid-19.
Le Regioni sono andate quasi tutte in ordine sparso, spesso senza alcun legame con le grandi differenze nei livelli di contagio. Il governo, in fondo, l’ha accettato, perché ha introdotto il principio nel modulo di autocertificazione.
Fare ordine non è banale. Anche perché il governo ci ha messo del suo, prima con il Dpcm del 26 aprile e poi con i chiarimenti. Sui congiunti parliamo altrove ( box a p. 32). Uscire. Qui ci fermiamo su un tema fondamentale: le passeggiate. I famosi 200 metri, introdotti in anteprima in Veneto e poi estesi alla Lombardia, non hanno mai fatto parte dei decreti del governo. Che però nel nuovo decreto sembrava aver
concesso la possibilità di sgranchirsi le gambe a piacimento, pur senza correre, solo nei (quasi) riaperti parchi e giardini. Inciso: a Bari e La Spezia, sono chiusi fino al 17 maggio. In modo bizzarro, il governo indica ancora sul sito: «Si può uscire dal proprio domicilio solo per andare al lavoro, permotivi di salute, per necessità (il decreto include in tale ipotesi quella di visita ai congiunti), o per svolgere attività sportiva o motoria all’aperto. Pertanto, le passeggiate sono ammesse solo se strettamente necessarie a realizzare uno spostamento giustificato da uno dei motivi appena indicati». In sintesi,
sembrava che si potesse passeggiare… per andare a passeggiare. Ciò avrebbe imposto agli anziani lunghi tragitti a piedi per crollare su una panchina del parco. Certo: al parco, specifica il governo, si può andare anche con i mezzi pubblici (che però funzionano a scartamento ridotto per motivi di sicurezza) o conmezzi propri (la bici si può usare in libertà). Ma poiché è anche scritto, sempre sul sito del governo, che «apartire dal4maggio l’attività sportiva e motoria all’aperto sarà consentita nonpiù solo inprossimità dellapropria abitazione» e che, per farlo, non serve autocertificazione, la passeggiata è libera. Salvo l’obbligo dimascherina e le distanze. Quanto all’autocertificazione è richiesta solo per le visite mediche e quelle ai “congiunti”, anche se non bisogna scrivere di chi si è congiunti. Per inciso, si possono andare a trovare quelli defunti (sempre nella stessa Regione): i cimiteri sono riaperti, a volte soltanto almattino. In quel caso si suppone che il limite del sesto grado non valga. Idem per un saluto alla tomba di un’amica.
Ritorni. Quanto alle differenze: chi torna a casa perché è rimasto bloccato in un’altra regione, deve star poi chiuso in casa per 14 giorni. Vale in Puglia, Basilicata, Molise Calabria, Campania e Sicilia.
Seconde case. In Emilia Romagna, tra le attività motorie non è previsto il bagno inmare, ancheperché sonochiuse le spiagge, come in Puglia. E nelle seconde case si può andare solo in giornata, da soli. È triste ed esclude lavori pesanti. In Veneto, coerentemente con lo spirito del luogo, ci si può invece andare proprio per fare lavori. In Sicilia, l’aria è diversa: nelle seconde case ci si può già andare in vacanza. Qui, come nelleMarche, inAbruzzo e inSardegna le spiagge sono aperte. La pesca (nella Marche anche subacquea) è autorizzata quasi ovunque. InLiguria si vapure in barca e a cavallo.
Dentisti. Su alcuni fronti, però l’Italia avanza unita. Per esempio dal dentista. Con cambiamenti anche traumatici: scompaiono le riviste da sfogliare in sala d’attesa. Bisogna prima telefonare e rispondere a qualche domanda: niente visite improvvise. I pazienti devono andare da soli o con un solo accompagnatore, che deve rispettare le solite regole. In sala d’attesa, si sta con le mascherine chirurgiche e le mani lavate, le poltrone devono essere distanti fra loro almeno un metro. E, assieme ai giornali, spariscono anche i giocattoli per i più piccoli.