Oggi

A sinistra, Sharon con guanti, occhiali e mascherina nella cucina di casa sua. Sopra, mentre si fa misurare la temperatur­a prima del party che ha organizzat­o, lo scorso 9marzo, per i suoi 62 anni. Il a LosAngeles è iniziato solo due settimane più tardi.

PROTETTA FIN DALL’INIZIO

- Lockdown

devono cucinare e lavarsi i panni, sono divenati più umili e dolci. Poi c’è questa straordina­ria primavera che sta esplodendo, come non ce ne siamo mai accorti. Madre Natura respira meglio, sorride felice e soddisfatt­a. Le mie rose sono bellissime. Los Angeles è bellissima senza aerei in cielo e automobili lungo le grandi strade, la città è limpida, è come se stessimo sognando».

A proposito di sogni, qual era il tuo più grande, quando sei arrivata a Hollywood? «Be’, facile: recitare con Robert De Niro in un film diretto da Martin Scorsese e alla fine ci sono riuscita con Casinò ».

Infatti mi ricordo la sera del ‘96, quando hai vinto il Golden Globe per la parte di Ginger: avevi il sorriso incollato sul viso.

«Sì, infatti il giorno dopo mi facevano male le ridiamo insieme) ».

Pensi che il cinema ritornerà come prima?

«Nulla sarà più come prima. L’universo ci ha dato una bella sberla e siamo stati tutti rimandati all’asilo: ricomincia­re daccapo, rivedere le nostre vite, le nostre abitudini, le nostre priorità e necessità. Ci sarà meno spreco e più consideraz­ione per il prossimo. Il movimento #MeToo ci ha già suggerito di mantenere le distanze, cosa ora essenziale per sopravvive­re. Ci stiamo accorgendo che si può anche lavorare da casa. Non c’è bisogno di correre e sprecare due, tre, quattro ore al gior

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