L’unica privacy, tanti teli bianchi
UN VIRUS “AMERICANO”
A sinistra, la sanificazione di un tram a Londra. A fianco, una donna fa una sorta di aerosol. Il virus arrivò dagli Stati Uniti.
400milamorti, inprevalenza di giovane età, su una popolazione che all’epoca contava 36milioni di abitanti. Oltre il 90% delle vittime aveva meno di 65 anni. Un totale ribaltamento anagrafico rispetto al Covid-19. La maggior parte di tali effetti letali fu prodotta nel 1918, tra settembre e dicembre. La prima ondata, in marzo, non aveva provocato grande allarme. L’Italia era ancora impegnata nel sanguinoso conflitto. La popolazione non poteva sopportare ulteriori coercizioni e cattive notizie. Le contromisure si limitarono alla censura. E a una strumentale sottovalutazione.
La pandemia presentò il suo drammatico conto nell’autunno del 1918. A guerra finita. Quando, tra il sacro e il profano, nel Belpaese si arrivò a vietare
il rintocco delle campane, per i troppi funerali. E si misero in commercio “sputacchiere tascabili“. Per limitare il contagio da sgocciolamento, come si direbbe oggi.
La “Spagnola” non ebbe un epicentro specifico. Il ritorno dei soldati dal teatro bellico e i festeggiamenti popolari per la vittoria furonoungrimaldelloper la propagazione. Non venne risparmiato il Mezzogiorno. Dove, anzi, la terza ondata, nel 1919, fu più forte che altrove, a causadellepessime condizioni igieniche. Anche all’epoca si verificarono conflitti e confusioni tra misure nazionali e locali. FuMilano a dettare la linea. Il 10 ottobre il capoluogo lombardo registrò un picco di 1.246 casi. Sette giorni dopo, arrivò il suo decalogo. Non in tv e neppure su Facebook, bensì per affissione pubblica: «Curare lapiùscrupolosanettezzadellapersona e dei luoghi di abitazione, sia familiari sia collettivi; fare gargarismi con acque disinfettanti (dentifrici a base di acido fenico, acqua ossigenata); non sputare per terra; evitare qualsiasi eccesso nel mangiare e nel bere; appena si avvertono i primi segni della malattia, mettersi subito a letto, e chiamare il medico; durante la malattia si adottino tutte le norme comuni alle altre forme contagiose […]. Finita la malattia, si lascerà ventilare ampiamente la camera, tenendo le finestre aperte, e sciorinando bene all’aria, entro la camera stessa, tutti gli effetti letterecci per tre o quattro giorni; viaggiare in ferrovia il meno possibile; diffidare dei rimedi cosiddetti preventivi; evitare tutti i contatti con persone, non necessari; non frequentare luoghi dove il pubblico si affolla (osterie, caffè, teatri, chiese, sale di conferenze)». La Scala dimezzò gli accessi e fu sottoposta a quotidiana disinfezione. Si tentò il ripristino delle linee telefoniche ma le centraliniste erano falcidiate dal virus.
Sul versante religioso, l’arcivescovo ambrosianoAndreaCarloFerrari, varò una pastorale che stabiliva misure da adottarenelle parrocchie. Conpartico
Le vittime della Prima guerra mondiale ammontarono ad almeno 14 milioni. Oltre 20 milioni furono i feriti