SENZA RETICENZE CARRISI CONTRO I GOSSIP E LE PAUSE FORZATE
malissimo: sono tre mesi che non canto e soffro nel non vedere la gente, il pubblico. E poi se ti fermi c’è ilmotore economico che si inceppa. Menomale che grazie a Dio qui ho l’azienda agricola che funziona molto bene».
Ma un anno fa non era sul punto di smettere con i
«C’era motivo: ero molto preoccupato per quel maledetto edema alle corde vocali che mi toglieva il sonno. Ora sono tornato quello di un tempo e il problema non c’è più».
live?
Lo Stato ha stanziato unmiliardo di euro per aiutare lo spettacolo. È una cifra equa?
«Lo scopro ora. Nel resto dell’Europa hanno già sistemato tutto. Qui no. Da noi, tra imprenditori, commercianti, soldi alla Fiat, adAlitalia, finisce che la musica resta la Cenerentola. E nei teatri vengono prima gli attori. Meno male che ci sono le piazze. Abbiamo tanta voce ma non voce in capitolo».
Ha fatto il tampone o il test sierologico?
«Non li ho fatti, ma stando in campagna e al Sudsotto questo aspetto siamo più tranquilli. È vero che il virus può presentarsi conle sembianze di chiunque, anche le persone più innocue, ma ho sempre adottato tutti gli accorgimenti del caso: dalle mascherine ai distanziamenti. E non sono mai stato così tanto tempo con i miei figli».
Senza aver fatto il tampone, Romina e Loredana, visto che frequenta entrambe, non temono che lei possa essere il classico positivo asintomatico?
«Che cosa vuole che le dica? Grazie al cielo stiamo tutti bene!».
Sua figlia Cristel, che si è sposata, vive ancora a Cellino?
«No, a Zagabria. Anche lei per fortuna
primo e di secondo letto, e non voglio che ci siano discrepanze fra le due situazioni. Quandomi esibisco conRomina, sul palco, mi trovo molto bene con lei. Poi per il resto, nel privato, adesso e da un bel po’ di tempo, la mia vita è un’altra. Questo è quanto». È vero che, siccome i costi superavano i ricavi, dopo il lockdown ha deciso di non riaprire al momento al pubblico la sua tenuta con piscina, centro benessere e ristorante a Cellino San Marco? «L’ultima novità è questa: io me ne chiamo fuori sino a quando non saremo del tutto usciti dal tunnel. Per l’estate riaprirà ma sotto forma di cooperativa gestita totalmente dai miei dipendenti, che sono tanti, con una famiglia da manternere e desiderosi di lavorare».
Di recente, ha omaggiato il suo amico compositore Detto Mariano, da poco scomparso causa coronavirus, che tra l’altro nel 1970 propiziò le sue nozze con Romina.
«Fu addirittura testimone. Eravamo inseparabili. A marzo è andato in una clinica a Milano per un controllo della prostata, ha contratto il virus ed è morto. Quand’ero con lui nel Clan Celentano, al cospetto silenzioso di alcuni grandi, lui fu più di una guida. Fu un fratello».
Quindi quest’estate, senza concerti e aerei da prendere, che cosa farà, si dedicherà a uva e olive?
«Penserò soprattutto a me stesso e poi sì, starò in campagna e farò il contadino a tempo pieno. Il destino mi fa tornare da dov’ero partito, alla mia terra».
Che è anche un bel finale per quest’intervista.
«Sì, ma piano: è una cosa temporanea. Nel mio piccolo avrei intenzione di cantare ancora».