Cacciato il fondatore?
INFONDERÀ NUOVOSLANCIOALLA UNA DIFFICILE EREDITÀ
Bose aveva chiesto una visita di guide spirituali esterne. E prima, nel 2011, il monaco aveva detto al settimanale Jesus: «Negli ultimi anni ho avuto l’esperienza della falsità, qui al nostro interno, nonverso dime inparticolare, ma verso tutta la comunità. Non pensavo di poter vivere, passati i 60 anni, una tale destabilizzazione interiore». Di recente, i “visitatori” hanno ascoltato tutti, anche singolarmente, prima di consigliare la separazione dal fondatore. Il conflitto è legato alla successione di Bianchi, “in pensione” però rimasto nell’orbita delmonastero, in accordo col successoreLuigiManicardi, ma continuando a esercitare potere e influenza.
IL PAPA CON CHI STA?
Il Santo Padre ama fratel Enzo. In fondo, a Bose accade ciò che si vive a San Pietro: con un papa emerito, Benedetto XVI, e papa Francesco. Legati da affetto, ma con le esternazioni del primo
Luciano Manicardi, 63, priore di Bose dal 2017.
strumentalizzate dai conservatori. E c’è chi ora soffia sul fuoco dello “scandalo” Bose, per liquidare un’esperienza unica. Per altri progressisti, il Papa starebbe perdendo potere in Curia: «Mette le firme, ma non riesce più a governare la barca di Pietro», si dice.
L’AMAREZZA
« Quando giunge il fallimento, la sconfitta, non rinunciaremai alla verità (...) emaledetto sia colui per il quale la verità va detta senza pensare alla carità fraterna»: è uno dei tweet più amari di Enzo Bianchi, che ha chiesto poi di mediare con la Santa Sede (mentre scriviamo, il dialogo è in corso). Se ne andrà? Il gesuita Padre Sorge gli consiglia “di fare le valigie”. E lo stesso Bianchi, tempo fa aveva scritto un libricino dal titolo profetico: Ogni cosa alla sua stagione.