Renzo Arbore
«Dopo Mariangela non posso più amare»
Forse per rendere davvero onore alla grandezza di Arbore va fatta un’operazione che sta tra l’assemblaggio e l’assembramento: diciamo che Renzo è un amalgama o la somma di Fiorello, Claudio Cecchetto e Carlo Freccero. Oltre che showman, è talent scout di grande fiuto e impareggiabile innovatore di ogni mezzo o fine - tv, radio, cinema, musica - che tocca. Ora che la pandemia gli preclude i concerti e l’età sconsiglia strapazzi, ha deciso dimettere a frutto gli ultimi due dei suoi tre talenti: l’8 giugno parte su Rai 2 Striminzitic Show, dove porta il web in tv, segnala nuovi fenomeni, riscopre perle nascoste nelle sue cento imprese, nei suoi 1.500 concerti in giro per il mondo. «Unprogramma composito e domestic, visto che lo farò da casa. L’idea è partita dal grande successo dellamia web tv, la RenzoArboreChannelTv. Rai 2 mi ha chiesto di regalare un sorriso ai quarantenati e ne è uscito un varietà quotidiano, che andrà in onda tutti i giorni, in seconda serata tranne il debutto, che è in prime time ».
Lei fu pioniere anche della web tv. È rimasto a lungo silente, ma il RenzoArboreChannel è del 2007.
«Mi ricordo la prima diretta internazionale, fatta con un telefonino scassato».
Eppure, lei non era “tecnologico”.
«No, anche se ho avuto due amici che erano dei maghi: Luciano De Crescenzo e Gianni Boncompagni. Approfittando della mia “arretratezza”, Gianni mi giocò uno scherzo terribile».
Racconti.
«Quando andavo a casa sua metteva di nascosto delle videocassette di filmosé e poi diceva: “Ma come, non conosci questo canale?”. Si inventava nomi assurdi di tv private specializzate in quel genere di pellicole. Non sa quante antenne e parabole ho messo per captare quei fantomatici canali…».
Dove ha passato il lockdown?
«Nella mia casa di Roma, da solo: e continuo a rispettarlo, il lockdown. Homesso in ordine libri, dischi, dvd. Ho curiosato in Rete, trovandoci tesori vintage inestimabili: spezzoni e sketch della nostra televisione, che è stata, in passato, la migliore del mondo. Lancio un appello ai lettori di Oggi: tuffatevi nel web, è meglio della tv e del divano».
Lei è anche un grande cuoco. Ha imparato nuove ricette?
«In realtà ho dato fondo alle scorte
AI LETTORI DI OGGI
DICO: TUFFATEVI NEL WEB, ÈMEGLIODEL DIVANOEDELLATV
di surgelati. Vede, io in casa ho tre frigoriferi e due congelatori. E ho pure un abbattitore. Da ogni posto in cui vado a suonare porto via prelibatezze e poi le congelo: i tortellini di Bologna, i nervitt milanesi, i polpi della mia Puglia. Stasera, se voglio, mi faccio un salmone del Canada: un salmone vero, un pesciolone».
A chi andrà il suo primo abbraccio quando uscirà di casa?
«A mia sorella, che sta qui a Roma e con cui ho un rapporto sintonico: ha nove anni meno di me, gli stessi gusti artistici, lo stesso codicemorale. Non la vedo da duemesi. Io devo stare molto attento: a Natale ho avuto la broncopolmonite, forse un coronavirus ante-litteram ».
E la prima città che visiterà? «Napoli, la capitale del mondo dei sorrisi. Poi prenderò lamacchina e salirò aMilano, che per ragioni sentimentali, che lei intuirà ( il suo grande amore MariangelaMelato era la quintessenza della milanesità, ndr), occupa un posto enorme nelmio cuore».
Da quanto non si innamora? «Da quando non c’è più Mariangela ( che Arbore accudì fino allamorte, nel gennaio 2013, ndr). Dopo di lei, non posso più. La sua perdita è stato il dolore più grande della mia vita, ma è come se ci fosse ancora: se avessi un’altra, le sarei infedele. Ho avuto la fortuna di incontrarla: era un fenomeno strano, eccezionale, con un’intelligenza e una grazia senza pari. È una fortuna che devo finire di meritarmi».
Perché non avete messo su famiglia?
«Ci ha separato la vita artistica. Dopo il trionfo di Travolti da un insolito destino…, lei volle tentare la carta americana e volò negli States per girare Jeans dagli occhi rosa. Io ero nel pieno della creatività e del successo. Andai a trovarla, ma non potevo trasferirmi: ci fu un allontanamento affettuoso, e l’importante è esserci ritrovati».
Mara Venier si lamenta che lei le sfugge. Vorrebbe averla a cena, e che vi spiegaste le ragioni per cui vi siete lasciati.
«Ma è una sua invenzione ( ride, ndr)! Se mi invita, sarò felicissimo di andarci. Ma non lo sappiamo nemmeno noi, perché ci lasciammo: ci sono cose che succedono senza un motivo».
Vittorio Feltri ha detto che i meridionali sono inferiori.
«Non lo accetto. Voleva fare una boutade, gli è uscita una “bouttanada” ».
Vincenzo De Luca spopola.
«È un grande oratore, ha un eloquio affascinante, da principe del Foro. E sta agendo bene, perché ha capito una cosa: per poter governare un napoletano, devi prima strappargli un sorriso».
Berlusconi provò più volte a “soffiarla” alla Rai. Mi racconta uno di quei vostri incontri?
«Le racconto il primo. Eroamangiare sui Navigli con Silvia Annichiarico, inviata di L’Altra Domenica. Nel ristorante entrò Bettino Craxi, che era con lamoglie e con questo suo amico, che mi presentò appunto come Silvio Berlusconi. Finì che unimmo i tavoli, e tirammo notte a raccontarci barzellette. Io ne avevo di salaci, imparate ai tempi dell’università, a Napoli, ma anche lui aveva un bel repertorio: mai avrei pensato che sarebbe diventato presidente del Consiglio. Però ne ho un bel ricordo, fu una serata divertentissima».
Lei sospetta di aver ispirato
nocenti Evasioni, capolavoro di Battisti e Mogol. Ma non è mai entrato nei dettagli.
«Vede, a Roma Mogol e Battisti frequentavano spesso il mio palazzo perché ero dirimpettaio del presidente della loro casa discografica. E qualche volta dalla finestra vedevano che preparavo la casa per una “marachella”: giradischi, luci soffuse, champagne in frigo, letto rifatto con una cura eccessiva».
In
Per citare il testo: «È già nell’aria qualcuno… Sorriso ingenuo e profumo».
«E allora quei due venivano a bussarmi a casa e Lucio, sapendo che ero fidanzato con una ragazza che viveva a Torino ( la cantante Vanna Brosio, ndr), mi chiedeva: “Ma se arriva all’improvviso e ti trova così, che prepari un incontro galante, cosa le rispondi?”. E io: “E che le rispondo? Che è solo un’evasione”».
CI PRESENTÒ CRAXI, FACEMMO
UNAGARADI BARZELLETTE
LA FRASE SUI MERIDIONALI?
NON LA ACCETTO
HA UN ELOQUIO DA
PRINCIPE DEL FORO