Benessere
Dal dentista senza paura
Magari l’abbiamo adocchiata da settimane ma quella carie superficiale era l’ultimo dei nostri problemi. Soprattutto perché pochi posti sembravano più potenzialmente pericolosi per la trasmissione del coronavirus della poltrona di un dentista. «Oggi, grazieall’applicazione scrupolosadi
protocolli specificamente redatti per il post- emergenza,
è invece sicurissima», assicura Raffaele Iandolo, presidentedellaCommissione AlboOdontoiatri nazionale, all’indomani dell’approvazione delle indicazioni operativeelaboratedalla categoriada partedel Comitato tecnico scientifico per l’emergenza epidemiologica. «Le linee guida non cambiano eccessivamente la routine di unqualsiasi studio odontoiatrico, già improntataacriteri di massima sicurezza: siamo abituati da sempre a fare fronte alle infezioni crociate, che si trasmettono tra le persone, come l’Hiv. Nel caso del Covid-19 l’approccio è
trattare ogni paziente come se fosse positivo: quindi, con tutte le cautele possibili per gli operatori e per gli altri pazienti ». DOPPIO TRIAGE E DISTANZIAMENTO
Tra le normepiù importanti c’è il triage, in due fasi: «Si dovrà rispondereadomande sul proprio stato di salute in fase di prenotazione della visita e poi di nuovo in studio, immediatamente prima di essere ricevuti», continua Iandolo. Gli appuntamenti verranno fissati tenendo presente il principio di distanziamento sociale, minimizzando i tempi di attesa e cercando di ridurre al minimo la presenza concomitantedi più pazienti (vietati gli accompagnatori),
dando la precedenza alle problematiche più urgenti. QUANDO SI PUÒ ASPETTARE
«Non tutti i disturbi sono ugualmente urgenti», spiega Samuele Baruch, direttore medico-scientifico del gruppo DentalPro, cheharedattounacheck- list rivolta ai pazienti per tornare dal den
tista in tranquillità (vedi box a destra): «Lo sono di più quelli che provocano dolore, come ascessi e infiammazioni acute, o compromettono la funzione masticatoria, come distacco o rottura della protesi. Meno quelli di controllo o prevenzione:
una carie può impiegarequalche tempoprimadi diventare urgente
».
La regola, in ogni caso, è evitare il faida-te e consultare, anche solo telefonicamente, il dentista: sarà lui a decidere se è necessario fissare subito la visita ose si puòrimandare. «Si possonopoi
utilizzare i videoconsulti a distanza,
per poter spiegare emostrare al dentista il problema, senza necessità di recarsi nello studio», dice Baruch.
COLLUTORI E NIENTE AEROSOL
Negli studi saranno a disposizione disinfettanteper lemani, guanti e calzari monouso. Dentista e personale paramedico useranno mascherine specifiche, cioè le FFP2 o le FFP3 senza valvola. I medici e gli assistenti, poi, useranno maschere o schermi facciali perproteggeregliocchiecamici, cuffie e guanti monouso.
Primadi fare entrare ilpaziente insala d’aspetto, gli verrà misurata la temperatura. Mentreprimadellaprestazione il dentista può chiedere al paziente di fare unbreve sciacquocon un collutorio a base di sostanze, come il perossido di idrogeno, che è in grado di ridurre temporaneamente una possibile carica virale.
Dal punto di vista operativo, i cambiamenti riguardano le procedure che possono generare aerosol.
«Per esempio, quelle che si effettuano con strumenti a ultrasuoni, come l’ablazione del tartaro», continua Iandolo. «Si raccomanda ai dentisti di preferire terapie manuali, di lavorare a quattro mani, affiancati daunassistente, inmodo da poter procedere a una doppia aspirazione e, dove possibile, di usare unadigadi gomma, ovveroun telino in latticeche, fissatosuidenti, consentedi isolare ilmedico dalla saliva del paziente». Al termine della prestazione, tutta la strumentazione e le superfici saranno ovviamente disinfettate e sanificate o sterilizzate. «Particolare attenzione verrà infine posta al ricambio dell’aria, possibilmente dopo ogni visita», conclude Iandolo: «Chiaro, i tempi si allungheranno, per tutti».