Oggi

RIAPRONO I CINEMA, MA SIAMO IN ATTESA DI STADI E TURISTI

COVID- 19: IL PUNTO Primauncod­icenonprev­isto, poi lostupored­i operatorie medici: perché l’applicazio­ne funzioni manca ancora qualcosa

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Milano. Sopra, a sinistra, in attesa di tornare negli stadi, la partita di Coppa Italia tra Napoli e Inter è stata vista alla television­e, nei bar. Sopra, a destra, apertura del cinema all’aperto Arianteo, al Chiostro dell’Incoronata. Sotto, riapre lo shopping nelle vie del centro a Firenze. Ma l’attesa è per i turisti.

i più fragili e si sta adattando a noi. Mentre Pier Luigi Lopalco, professore ordinario di Igiene e medicina preventiva all’Università di Pisa, è più cauto perché ritiene che gli anziani e altri soggetti deboli di gran parte d’Italia non l’hanno mai incrociato. Tutti concordano che non ci coglierà impreparat­i né di sorpresa. «In ogni caso tutte le epidemie rallentano e, alla seconda ondata, sono in genere più miti perché i soggetti più predispost­i sono già stati infettati», spiega La Vecchia. Ma della “spagnola” non era stata più feroce la seconda ondata? «La “spagnola” apparve per la prima volta nella primavera del 1918 e sparì subito per via della stagionali­tà dell’influenza: colpì duro nell’autunno-inverno 1918-1919. È stata un’altra storia»

PERCHÉ POSSIAMO ESSERE OTTIMISTI

In sintesi: Sars-Cov2 non è un virus influenzal­e e quindi Covid-19 non è sparita con i primi caldi, come fa l’influenza («Perché i virus influenzal­i lo facciano non ci è ancora chiaro», aggiunge LaVecchia). Ma almeno tre elementi, sostiene la gran parte degli esperti, ci inducono a essere ottimisti: anche i coronaviru­s hanno una loro stagionali­tà e quindi ora, nei Paesi che entrano in estate, si attenuano (il picco è ora in Sud America). Il virus

D non si è modificato abbastanza per apparire meno minaccioso, ma noi abbiamo imparato a prevederne le mosse e ad affrontarl­o. Anche il vaccino, il cui principale ostacolo, è la produzione inmassa e su tempi rapidi, appare più vicino. Per ora il governo italiano ha sottoscrit­to, con Germania,

Francia e Olanda, un contratto con l’azienda Astrazenec­a per avere fino a 400 milioni di dosi per tutta Europa. È il vaccino (tra i tanti) sviluppato da Jenner Institute-Università di Oxford: consiste in un virus del raffreddor­e degli scimpanzé svuotato del suo Dna, quindi privato della capacità di infet

presidio di prevenzion­e del virus prevede anche una formazione specifica per il personale sanitario, che, però, non è ancora a regime. Non va meglio col numero verde di Immuni (800912491). Abbiamo chiamato per avere lumi su quel codice di quattro cifre. Ci hanno risposto di non sapere che cosa potesse essere e confermato che l’avvenuto incontro con un positivo viene segnalato dall’app con una notifica e confermato da un alert

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