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Sui traghetti il Covid non si imbarcherà

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M ilioni di italiani, ivi compresi molti che hanno rinunciato alle vacanze all’estero, si apprestano a salire sui traghetti che ci collegano alle nostre isole. Ma quali misure sono state prese per garantire la sicurezza dei passeggeri? Lo abbiamo chiesto ad amministra­tore delegato del gruppo che comprende Moby, Tirrenia e Toremar, e con una quarantina di traghetti serve Sardegna, Sicilia, Elba e Tremiti, oltre alla Corsica. «Ovviamente», rispondeon­de Onorato, «viene misurata la temperatur­a di tu utti coloro che si imbarcano, fra l’altro ognio nave ha un medico a bordo, e secondo i codici più rigidi. Non solo. Anche i servizi di bordo sono stati implementa­ti: per esempio, nelle traversate più lunghe, i passeggeri potranno consumare i pasti in cabina. Inoltre, tutti i nostri 5 mila marittimi imbarcati sono costanteme­nte sotto controllo. Solo per migliorare i presidi di bordo la compagnia ha investito più di mezzo milione di euro».

C’è un’innovazion­e, però, di cui è orgoglioso Achille Onorato (figlio del più noto Vincenzo, diventato fam moso anni fa anche per le imprese velis stiche di Mascalzone Latino): quella del “C Care manager”, una sorta di addetto alla cura dei passeggeri. «Sì, è una figura profes ssionale nuova che ci siamo inventati, e ch he altri hanno cominciato a

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