La quarantena hamostrato la vera forza delle donne
ALTROCHE SESSODEBOLE: MOLTE SONO STATE EROICHE GESTENDO LAVORO, CASA, FIGLI
Mi sento davvero privilegiata: ho vissuto la quarantena in una casa spaziosa con un giardino per far sfogare i bambini, un marito collaborativo, genitori in salute... Tante donne invece hanno visto moltiplicarsi incarichi e incombenze (pulizie in casa, gestione dei figli con le scuole chiuse, mariti “assenti”, genitori da assistere), senza mai la possibilità di ritagliarsi un momento per sé. Temo che permolte di loro ci sarà un contraccolpo negativo.
Diana
Èappena stato pubblicato da Save TheChildren un rapporto intitolato Le Equilibriste: lamaternità in Italia 2020 che in effetti fa riferimento a scenaribendiversi rispettoa quellodescrittoda lei. Inparticolare, il capitolo“Esseremamma ai tempidel coronavirus” analizza una situazione molto critica per le donne già prima della pandemia (per le note difficoltà incontrate, soprattutto semamme, nel conciliare lavoro, casa e famiglia) ma che il Covid-19 ha reso addirittura drammatica. Accanto all’emergenza rappresentata dalle donne vittime di violenza domestica, si è registrata l’enorme difficoltà delle tantissimeche si sonoritrovate a gestire, spesso senza la collaborazione di mariti e compagni e senza alcun sostegno esterno (si pensi anche “solo” alla scuola), situazioni molto complesse. Proprioalloscopodi valutare le ripercussioni dell’emergenza sulle donne e sugli uomini, l’Associazione Orlando ha condotto dal 26marzo al 14 aprile 2020 l’indagine Covid-19Uno Sguardo di Genere, poi inserita nel rapporto di Save theChildren: attraverso un questionario on line sono state raccolte le opinioni di adulti, genitori e no, su aspetti quali condizioni abitative, familiari e lavorative e sui carichi di cura. Delle circa 4 mila persone che hanno risposto al questionario, l’80,4% erano donne e solo il 9,8% circa uomini (il restante 9,8% non ha dichiarato il proprio genere). E già questo è indicativo: moltissimi uomini devono aver pensato che il tema non li riguardasse. di Giulia Bongiorno e Michelle Hunziker
All’indagine hanno risposto oltre 900 mamme. È risultato che, del 44,4% che hadichiaratodi proseguire il lavoroda casa in smart working, solo il 25,3% aveva a disposizione una stanza separata, mentre quasi lametà (42,8%) condivideva lo spazio di lavoro con i familiari.
Molti credono che per una donna la modalità di lavoro agile/da casa sia una soluzione vantaggiosa in termini di conciliazione, ma è necessaria una precisazione: può esserlo davvero solo acondizionecheincasaci siaqualcun altroaoccuparsialmeno inpartedella gestione dei figli (specie se piccoli) quando le attività scolastiche sono sospese o ridotte.
Non a caso, nel periododell’indagine, 3 su 4 (il 74,1%) sono state lemamme che hanno riferito un aumento di lavoro domestico ampiamente inteso: accudimentodi figli e anziani, attività quotidiane casalinghe come spesa, cucina, pulizie, biancheria da lavare e stirare. Quanto ai carichi di lavoro, di cura e domestico, solo una mamma su 5 ha potuto affermare che la pandemia è stata un’occasione per riequilibrarli d’accordo con il partner. Per le altre (il 21,4%), o non c’è stato alcunmiglioramento, oppure - com’era purtroppo prevedibile - la situazione è addirittura peggiorata: per il 19,4% delle mamme il carico di lavoro si è aggravato. La risposta è stata: «Ora pesa tutto sulle mie spalle». La quarantena è finita; mentre scrivo quasi tutto è ripartito, in un modo nuovo e con una nuova consapevolezza che non ci deve più abbandonare: le donne hanno dimostrato ancora una volta unacapacitàeroicadi affrontareegestire le situazioni più complesse, non solo quelle personali e familiari, ma anche quelle lavorative (basti pensare alle tantissime impegnate nel settore sanitario). Un ripensamento di ruoli e compiti all’interno della famiglia non può più essere rimandato, soprattutto se la tendenza per il futuro sarà quella di un maggior impiego dello smart working.