Oggi

Cellino San Marco (Brindisi). Sopra, Albano Carrisi, 77, col fratello Franco, 72, in un angolo delle Tenute Carrisi. Poco distante da lì, c’è il parco acquatico creato da Franco nel 2000. A sinistra, Al Bano e Franco a Venezia nel 1968 e, accanto, insie

IN COMUNE, TERRA E MUSICA

- Carrisilan­d,

oltre che un danno enorme».

Anche tu produci vini come tuo fratello?

«Lo fa mio figlio, che produce anche ottimo olio, oltre a essere parte attiva in Carrisilan­d ».

Che effetto ti fa sapere che Al Bano è ancora uno dei cantanti più amati d’Italia?

«Mi emoziona e mi commuove. È un grande, sotto tutti gli altri aspetti. Ha una marcia in più. E per la famiglia si è sempre dato tanto da fare: siamo molto uniti, nelle gioie e nei dolori. La perdita di mamma Jolanda ci ha uniti ancora di più».

Dopo l’addio a Romina, è arrivata Loredana e altri due nipotini per te.

«A Loredana voglio tanto, tanto bene. È veramente una donna perbene, che tiene davvero molto a mio fratello, e questo mi riempie di gioia. E poi ci ha regalato Jasmine e Albano junior, ragazzi straordina­ri, come tutti i miei nipoti. Tornando alla separazion­e tra Al Bano e Romina, ho sempre pensato che dopo una tragedia grande come la scomparsa di un figlio il soggetto più debole emotivamen­te, in questo caso la madre, vacilla. E va capita. Anche se in quel periodo mi capitava di vedere mio fratello tornare da grandi tournée e trovare una casa improvvisa­mente vuota. Poi è arrivata Loredana, la casa si è riempita di nuovo e ho rivisto il sorriso sul viso di Al Bano».

Cosa hai provato davanti alla artistica tra lui e Romi

reunion

na?

«Ho rivisto i vecchi tempi. È stato un salto nel passato commovente, ho pianto».

Davvero non ti sei mai pentito di aver lasciato le scene?

«Mai. Tanto canto ancora. Da solo, ma canto».

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