Curatevi con il sorriso: ora lo dice anche un libro
L’ALLEGRIA S’IMPARA », DICE MARIA ELENA VANDONE. E SE LOGIURA UN’EX MUSONA... Negli ospedali il buonumore aiuta
di Michela Auriti
Sorridere ha un potere benefico. Maria Elena Vandone, 40 anni e due figli, un passato televisivo che nel 2007 la portò a vincere Ballando con le stelle, ne è talmente convinta da averci scritto un libro: ProfessionalSmiler– L’armadel sorrisoper affrontare il cambiamento (in uscita il 23 giugno per Mondadori), che offre anche spunti bibliografici interessanti.
Inche sensoil sorrisoha cambiato la sua vita?
«Sono nata musona e con il tempo ho maturato un senso di malessere. Le cose non andavano come volevo e mi dicevo: possibile che non riesca amigliorare, a sentirmimenopessimista? Anche quando vinsi Ballando ero infelice: mi sentivo inadeguata. Allora ho preso in mano la mia vita per costruirmi quella che volevo. Scegliere il sorriso è l’esternazione di questo cambiamento radicale e… funziona! Il sorrisoporta bene, aiuta a essere vincenti. Lamia presa di coscienza arrivò dopo un percorso psicoterapeutico in cui ho imparato a fidarmi del mio sesto senso».
Quali sono i vantaggi del sorriso?
«Tantissimi. Crea empatia tra le persone e sostiene la salute. Per esempio, fa bene al cuore: le ricerche dicono che le persone abituate a sorridere spesso hanno anche il muscolo cardiaco che funziona meglio, senza affaticarsi troppo. Inoltre quando sorridiamo, o vediamo una persona che sorride, l’attivazione dei muscoli facciali invia messaggi neuronali dal viso al cervello. Questo li interpreta come segnali di felicità e inizia a produrre sostanze che aumentano il benessere, la serotonina e le endorfine. Succede anche quando si mangia cioccolato, ma un sorriso produce un’attivazione cerebrale equivalente a 2 mila tavolette. Con il vantaggio che sorridere non fa ingrassare. E poi aiuta a rilassarsi e il relax favorisce le risposte del sistema immunitario: insomma, ci si ammala di meno».
Ma come si impara a sorridere?
«Sul web ci sono un’infinità di tutorial che insegnano la ginnastica della gioia. Per esempio, si può tenere una matita di traverso tra i denti per qualcheminuto: aiuta il volto ad assumere la postura muscolare del sorriso e fa sentire subito meglio. Per questo va limitato al massimo l’uso del botox:
impedisce la risposta del viso all’emozione del sorriso e alla lunga può condurre a stati depressivi seri. Poi bisogna crearsi dei rituali quotidiani che spingano a stare bene. Dopo una buona colazione, per esempio, io mi vesto sempre cantando. Ma ognuno ha i propri e questa routine, anche un po’ maniacale, aiuta parecchio. Da ultimo, guardate sempre il bicchiere mezzo pieno. Mettete l’accento su quel che avete e non su che cosa vi manca».
Lei sostiene che il sorriso è il nostro superpotere.
«Talmentepotenteda contagiare anche gli altri, disarmandoi malintenzionati. È provato che i dipendenti producono di più se si trovano in un ambiente aziendale positivo e accogliente, che sostiene la collaborazione e allenta le tensioni. Non a caso, negli Stati Uniti, esiste il manager della felicità: si occupa del benessere di chi lavora».
Questi però sono tempi in cui il buonumore risulta difficile da praticare…
«Per sorridere inmodo autentico, bisogna allenarsi. Il coronavirus ha messo a dura prova lamia positività, ma ho inteso questo periodo come un’esercitazione. Oggi come mai abbiamo bisogno di sorridere. E io, nonostante tutto, in fondo al tunnel vedo la luce».