Ma adesso perfino
Manolo Blahnik svende le sue scarpe on line?
ILWEB È ESSENZIALE PERIMERCATI DELL’ESTREMO
ORIENTE, EANCHE IL CELEBRE MARCHIO SIÈDOVUTO ARRENDERE
Come avrebbe reagito a questa notizia Carrie Bradshaw, l’indimenticabile protagonista di Sex and the City, seguace di quel culto delle “Manolos” delle quali, in un eccitante episodio, viene addirittura scippata? Per sincerità bisogna dire che questo aristocratico, elegantissimo gentiluomo spagnolo (77 anni), aveva una rete minima di negozi personali – due, forse tre a Londra e New York – ed era distribuito soltanto in un selezionatissimo arcipelago di boutique.
Ma proprio in questa specie di astrazione, oltre che nella
bellezza architettonica delle sue scarpe, prodotte in Italia a Vigevano, esposte anche nei musei,
consisteva in parte il segreto di un fascino che è difficile
ritrovare nelle vendite on
line. Una strada sulla quale tutti i marchi – anche i più grandi, i più sofisticati – hanno scelto di avventurarsi.
Soprattutto quando la Cina e il Far East, dopo avere scoperto il mondo dei consumi, hanno dato nuova vitalità alle società del lusso, che hanno proposto limited edition, collezioni speciali, accessori e abiti per eventi. Da Dior a Louis Vuitton a Gucci, nomi stellari che i colossi internazionali gestiscono secondo criteri di marketing spinto. Nonèmaistatoquello ilpensiero di Manolo Blahnik che predilige il rapporto personale e costruito nel tempo. Ma in un momento difficile, visto che hadovuto chiudere il negozio di New York, per lui può essere la salvezza.