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Allattare fabene, a mamma e bebè

Professore, quanto dovrebbe durare l’allattamen­to al seno? È vero che dopo i sei mesi non serve più? Cinzia G., Ravenna

- di Paolo Veronesi Presidente Fondazione Umberto Veronesi Direttore Senologia chirurgica, Ieo, Milano

Cara Cinzia, l’allattamen­to al seno andrebbe avviato appena dopo la nascita e protratto per almeno sei mesi. In questo periodo il latte materno basta a soddisfare tutte le esigenze nutriziona­li del neonato. È altamente digeribile e, in più, contiene gli anticorpi materni che proteggono i neonati dalle infezioni. Dai dati disponibil­i risulta che in Italia il 90% delle donne allatti il proprio bambino appena nato (anche in maniera non esclusiva, cioè con l’aggiunta di qualche biberon di latte artificial­e). Questa percentual­e scende al 77% al momento delle dimissioni dall’ospedale e precipita al 31% dopo quattro mesi. A sei mesi dal parto solo il 10% delle donne sta ancora allattando.

L’Organizzaz­ione mondiale della sanità raccomanda l’allattamen­to al seno esclusivo fino al sestoesto mese di vita (180 giorni). Dopo il sesto mese, il latte da solo non è più sufficient­e alle esigenze nutriziona­li del bambino e vanno introdotti altri alimenti. Anche una volta iniziato lo svezzament­o è possibile proseguire con l’allattamen­to al seno. Aggiungo un dato importante­ma poco intuitivo. Allattare non fa bene solo al bambino, infatti può essere utile anche come forma di prevenzion­e per il tumore al seno. Questo è vero però solo se gravidanza e allattamen­to avvengono in giovane età, ovvero tra i 20 e 25 anni.

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