Quanto è importante ascoltare i minori coinvolti nei conflitti familiari?
QUANDO I GENITORI SONO IN DISSIDIO, È ESSENZIALE DARE LA PAROLA AI BIMBI IN MODO CHE ESPRIMANO I LORO BISOGNI
I l “conflitto di lealtà” - quando i genitori, ex coniugi, sono in grave dissidio tra loro e, ancor più, se ci sono denunce per violenze domestiche, maltrattamenti, abusi anche sessuali ai danni dei minori - per i ragazzini che sono coinvolti rappresenta un gravissimo trauma.
I bambini si interrogano: a chi dare ragione? Come dividere il proprio cuore e la propria mente tra le ragioni del padre e quelle della madre?
E, ancora, se si è stati, in quanto figli, testimoni di violenza o vittime di abusi, come sopportare il peso di non poter testimoniare quello che è accaduto? Come farsi ascoltare? L’ascolto è un dirittodei bambini ed è loro dovuto. Anzitutto e soprattutto da parte dei genitori, degli educatori, della sanità e della legge.
I bambini hanno diritto sia a essere ascoltati e a esprimere opinioni, sentimenti e bisogni, sia al rispetto dei tempi nei quali tale accoglienza,
psicologica ed educativa, a recupero del danno che hanno patito, deve essere attuata.
La giustizia dei Tribunali per i Minori e le “autorità autorevoli” che ne costituiscono l’essenza, per competenza e impegno, debbono interrogarsi se, in realtà, questi tempi sono stati rispettati. E se è stato fatto tutto quello che era necessario, relativamente alle denunce dei genitori, in merito alla loro salute mentale e alla loro effettiva possibilità di essere genitori “affidabili”, decisamente adeguati a realizzare quella “bigenitorialità” della quale i figli hanno tanto bisogno. Tutto ciò però va sempre accertato anche ascoltando le loro testimonianze.