Oggi

EDITORIALE

UNA LETTRICE DODICENNE HA SCRITTO UNA LETTERA A UN COETANEO DEL 2049. ECCOLA

- di Umberto Brindani

Quando mi scrive un giovane lettore mi emoziono. Sì, perché alla fine parliamo sempre “tra di noi”, noi adulti, noi grandi. Noi che guardiamo con diffidenza i social network e gli effimeri influencer, noi che amiamo il profumo della carta stampata, noi che abbiamo qualche rimpianto e poca fiducia nel futuro. Così, quando ricevo una mail da una ragazza o un ragazzo vengo colto da un momento di trascurabi­le felicità. La leggo sempre con un sovrappiù di attenzione, anche per cercare di capire meglio cose che magari do per scontate, e scontate non sono. E spesso mi stupisco, per quanto sono bravi, forti, “fighi” i nostri migliori giovani. Insomma, quando ho ricevuto - attraverso la mail dellamamma Floriana - la lettera di Vittoria Ceccato, 12 anni, mi sono subito detto: la pubblico, integrale.

Vittoria immagina di proiettars­i nell’anno 2049 e spiegare la pandemia a un bambino del futuro. Ecco cosa scrive: «Ciao, probabilme­nte sei finito qui perché nei libri di storia si sente parlare molto dell’anno 2020 e del Covid-19 (comunement­e chiamato coronaviru­s o Coviddi a Mondello, anche se a Mondello non ce n’è Coviddi), e vuoi capire meglio di cosa si tratta. Tutto è iniziato a dicembre del 2019 in Cina, a Wuhan. Dicevano si trattasse solo di un’influenza un po’ particolar­e, finché non arrivò in Italia, in Europa e poi nel resto del mondo. Gli studiosi iniziarono a insospetti­rsi perché effettivam­ente un numero così elevato di polmoniti solo nei mesi di dicembre e gennaio non si era mai verificato. Quando fu accertato il primo caso di coronaviru­s vicino a Lodi, fu l’inizio della fine. Ci chiusero tutti in casa facendoci fare la quarantena da febbraio a maggio 2020 circa. Queimesi infatti, soprattutt­o marzo e aprile, erano il momento di picco per i contagi e le morti. Il 2 maggio iniziò la “fase 2”: si poteva uscire però solo con la mascherina, i bar erano solo d’asporto… Ah, ti chiederai giustament­e come hanno fatto gli alunni a proseguire con il programma scolastico. Videolezio­ni: gli alunni e i professori si collegavan­o a un certo orario su Meet (un programma per fare tipo videochiam­ate) e si svolgeva la lezione così. Frasi celebri dei professori e degli alunni: P: «Tenete le telecamere accese e i microfoni spenti!». A: «Nonmi fa entrare, non va la telecamera». P: «Non usate la chat per cose inutili! E si capisce quando aprite un’altra pagina su Wikipedia e leggete». A: «Che bella casa che ha lui». A (ai compagni): «Oh, ma italiano ce l’abbiamo alle 9 vero?». Ovviamente, durante il lockdown e anche dopo, tantissimi bar, ristoranti e ditte fallirono per la mancanza di clienti che compravano, perché non avevano soldi non lavorando molto, e non lavoravano perché la loro azienda non aveva abbastanza soldi non avendo clienti… e via così. Poi arrivò l’estate e i giovani cominciaro­no a andare in discoteca e fecero aumentare i contagi. Ecco, caro amico, questo è tutto quello che mi ricordo sul coronaviru­s e il suo periodo. Nel caso mi venissero in mente altre cose successive all’estate 2020, ti scriverò ancora. E ora, la frase più celebre di quell’estate ( per spiegare quello che ho scritto all’inizio): “Buongiorno da Mondello! Non ce n’è di Coviddi, non c’è niente”. L’ha detta Angela qualcosa da Mondello, Palermo».

Difficile spiegare meglio, e in maniera più concisa, questo nostro strano 2020. Chissà se il bambino del futuro, nel 2049, avrà imparato a “convivere con il virus” (come ci dicono spesso) o magari con le decine o centinaia di nuovi virus (anche questo ce lo sentiamo ripetere in continuazi­one) che se ne stanno lì, brutti e cattivi, pronti ad aggredirci. Chissà se i bambini del futuro, e i loro papà e le loro mamme, vivranno con la mascherina come stiamo abituandoc­i a fare noi, che siamo capaci di dimenticar­ci le chiavi di casa ma quella no, mai. E chissà se i bambini del presente, quando saranno nel futuro, avranno capito che prima degli affari e prima del consenso elettorale viene la salute. Chissà...

 ??  ?? Un bambino con una mascherina.
Ora che riaprono le scuole, anche i più piccoli dovranno fare i conti quotidiana­mente con le cautele anti Covid.
Un bambino con una mascherina. Ora che riaprono le scuole, anche i più piccoli dovranno fare i conti quotidiana­mente con le cautele anti Covid.
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy