« Lemie interviste sono dialoghi sinceri. E lo senti»
IL CONDUTTORE TORNA IN TV SURAI 2: INCONTRI CONUN FILO COMUNE, IL SUONO
Pierluigi Diaco torna in tv con Ti sento (dal 19 gennaio in seconda serata su Rai 2), un ciclo di interviste con un filo comune, il suono. L’ospite si racconta attraverso dieci frammenti audio che gli ricordano sensazioni passate e presenti: voce di un familiare, dialoghi di un film amato, un rumore della sua quotidianità. «Un programma nelle mie corde, visto che ho alle spalle trent’anni di esperienza radiofonica. Per me il suono in tv conta quanto le immagini, il tono di una voce fa la differenza, il sound di un disco, il rumore della natura».
Qual è l’anima del programma?
«In una societàmediatica in cui il culto dell’immagine e di sé sono diventati prepotenti è una sorta di invito a tornare all’ascolto di sé e degli altri. Un modo per fermarsi non solo ad ascoltare, ma a sentire».
Le interviste rimangono il suo pane.
«Saranno fatte a braccio come sempre, non preparate, non vedo mai gli ospiti prima. Mi piace che il dialogo sia autentico e sincero, una sorpresa sul campo anche per me».
Chi verrà a farle visita?
«Donatella Rettore, Amanda Lear, OrnellaMuti. Nella prima puntata ci sarà Roberto Mancini, ct della Nazionale, che raramente si racconta.
Mai come oggi dovremmo sentirci una sorta di Nazionale, siamo tutti in campo contro il virus».
La dimensione della seconda serata come la vive?
«Faccio un tipo di tv lenta, dilatata, di parola. La seconda serata è una fascia che conosco, mi permette di prendere un pubblico largo, che ha voglia di entrare in una dimensione particolare, quella del sogno che vivrà di lì a poco».
Un desiderio?
«Nell’ultimo anno e mezzo io e Alessio ( Orsingher, giornalista con cui è unito civilmente dal 2017, ndr) siamo andati a vivere in una zona di Roma immersa nel verde e mi sono appassionato al giardinaggio. La vita nella naturami entusiasma, è un territorio ancora libero dall’insinuazione del mondo moderno. Questa ispirazione l’ho portata anche nel mio nuovo programma».