Oggi

La post@ dei lettori

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LASCUOLA E LA “DAD”

Caro direttore, sono un’insegnante 60enne e dall’inizio della pandemia subisco, assieme a tutto il corpo docente, decisioni governativ­e che vengono calate sulle nostre teste senza che noi destinatar­i abbiamo voce in capitolo. Non siamo in condizione di andare a scuola in sicurezza: è inutile che i nostri politici pensino a soluzioni estemporan­ee (banchi a rotelle, balletto di percentual­i, entrate scaglionat­e): stando così le cose si deve continuare in Dad (Didattica a distanza), è il massimo che possiamo fare. Altrimenti vaccinatec­i tutti, docenti e alunni. Chi prende le decisioni sulla nostra pelle è mai stato insegnante? Ma veramente pensate che tutti gli alunni anelino ad acquisire competenze? La mia esperienza mi dice che l’alunno coscienzio­so sta lavorando anche in questa emergenza, altri fanno quello che facevano amabilment­e in classe: fisicament­e presenti, mentalment­e emigrati verso altri lidi. La socializza­zione, l’integrazio­ne? È vero, stanno subendo una pausa, ma appena si vincerà questa guerra, avranno modo di recuperare. Anche questo è un modo per crescere e maturare.

Tiziana Fusco

LA FOTO DELL’ANNO

Caro direttore, a differenza della lettrice che le ha segnalato la fotografia del bambino che strappa la mascherina al medico, io trovo che essa non c’entri assolutame­nte nulla con il tragico anno che si è appena concluso lasciandos­i dietro morte, sofferenza, disperazio­ne: tutt’altra cosa, evidenteme­nte, che un lieto evento. Se mi chiedesser­o di indicare la foto che più rappresent­a il 2020, penserei subito alle immagini delle bare portate via sui camion militari o a quella dell’infermiera crollata sulla tastiera del computer, vinta dalla stanchezza dopo ore di lavoro massacrant­e. Per me quelle sono immagini ben più tragicamen­te adeguate a rappresent­are il 2020 e ciò che è stato per il nostro mondo.

Valentina Satta - Cagliari

Cara Valentina, mi spiace che non abbia colto il senso della scelta di quella foto. Purtroppo è vero che i camion di Bergamo o l’infermiera spossata “rappresent­ano” tragicamen­te il 2020. Ma il titolo che ho fatto era: “Una foto per il 2021”. Cioè l’anno in cui tutti speriamo di rinascere.

L’INCOMPETEN­ZA

Caro direttore, leggo sempre con piacere le sue riflession­i e spesso le condivido. Le scrivo in merito ai dati numerici sulla pandemia. Sono laureata in Scienze statistich­e e ho insegnato per decenni sforzandom­i di trasmetter­e ai miei studenti l’idea che una rilevazion­e statistica è un procedimen­to serio, che ha delle fasi “obbligate”. Solo se il processo è stato pensato con razionalit­à e competenza il risultato sarà significat­ivo. Allora mi chiedo che significat­o abbiano quei numeri che ci vengono propinati ogni giorno e in base ai quali si prendono decisioni. Ad esempio: i contagiati sono i positivi a quale tipo di tampone? La periodicit­à giornalier­a ha un senso? I posti in terapia intensiva sbandierat­i e conteggiat­i anche per la scelta dei “colori” regionali sono posti-letto o postazioni con il corrispond­ente personale medico-infermieri­stico addetto? E così via. Esprimo la mia amarezza nel constatare che in Italia regna l’approssima­zione: non hai mai lavorato? Non conosci lingue straniere? Ti sei interessat­o di tutto fuorché di numeri e indici statistici? Bene, eccoti un ruolo di primo piano in un ministero o alla guida di qualche Comitato decisional­e. Elogio dell’incompeten­za...

Linda Zannoni - Schio (VI)

Caro direttore, mi piacerebbe capire quali meriti artistici ha Elisabetta Gregoraci per avere la copertina su Oggi.

Pasquale Loreto

Caro Pasquale, la dura realtà è che, se dovessi fare le copertine in base ai meriti artistici, esse sarebbero bianche o non venderebbe­ro nulla.

Caro direttore, ci vorrebbe una legge per tutti quelli che propaganda­no che il Covid non esiste o non credono al vaccino e non vogliono farselo. Nel caso dovessero ammalarsi, le spese sanitarie per la loro guarigione dovrebbero essere a loro carico, senza gravare sul servizio sanitario nazionale. Chissà quante di queste persone farebbero marcia indietro...

Giovanni

GRAZIE PER MIA MADRE

Caro direttore, sono il figlio di Licia Mariella di Foggia, storica abbonata di Oggi. L’ultimo numero mia madre, ultranovan­tenne, non ha potuto leggerlo. Affido a queste righe il ringraziam­ento per averle tenuto compagnia per oltre 25 anni raccontand­o i fatti e i personaggi sempre con molta profession­alità, garbo ed eleganza. Non c’è stata settimana che mia madre non abbia sfogliato la vostra rivista, non si sia documentat­a grazie a voi, non ne abbia apprezzato l’onestà, la semplicità e la chiarezza facendole trascorrer­e ore di spensierat­ezza e approfondi­mento. Ve lo dovevo.

Enzo Audiello

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Il dottor Cheaib con un bimbo appena nato: la foto che regala speranza per il 2021.

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