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Caos negli Stati Uniti Trump può ancora essere pericoloso? di Gino Gullace Raugei

DOPO LE SCENE DI VIOLENZA AVVENUTE A WASHINGTON, IL M ONDOSI CHIEDE SET H ED ON AL D SIA FUORI CONTROLLO( EC OSAGLISUCC­EDERÀ A FINE MANDATO ). ECCO TUTTE LE RISPOSTE Durante il disastro, in insisteisi­siste sullllasul­la vittoria Donald TrumpTrump, 7474. «

- Di Gino Gullace Raugei

Americaos: secondo un sondaggio della rete televisiva Abc, il 56% degli americani ritiene che Donald Trump sia un presidente pericoloso e debba essere subito rimosso dalla Casa Bianca; secondo un sondaggio dell’Istituto Morning Consult, il 70% dei 74.215.875 repubblica­ni che l’hanno votato, cioè oltre 50milioni di cittadini, è invece convinto non solo che «The Donald» sia il miglior leader possibile, ma che le elezioni presidenzi­ali non siano state né libere, né giuste.

Gli Stati Uniti, insomma, sono spaccati in due fronti contrappos­ti come ai tempi della Guerra di secessione tra nordisti e sudisti: in un Paese in cui circolano 270 milioni di armi (il 42 per cento a livello mondiale, a fronte di una popolazion­e pari al 4,4 per cento del totale), questo pone seri dubbi sulla futura pacifica convivenza delle frange radicalizz­ate di destra e sinistra, mentre sul futuro incombono cupe nubi, gonfie di drammatici interrogat­ivi.

Trump rappresent­a davvero una minaccia per la democrazia?

Secondo l’algoritmo di Twitter, assolutame­nte sì. E infatti, l’account @ realDonald­Trump è stato sospeso in modo definitivo (dopo 12 anni e 57 mila cinguettii...). Seguito a ruota da Facebook che ha bloccato, al momento per due settimane, la pagina del presidente. Motivo? Troppo alti i rischi - spiegano i vertici dei popolari social - cheTrump continui a utilizzare le piattaform­e digitali per istigare altri atti violenti e sovversivi. L’analisi dei messaggi e della loro tempistica non lascia in effetti dubbi sull’estrema volatilità del presidente uscente. Dopo aver scatenato l’assalto

al Capitol, il Parlamento di Washington, cuore della democrazia americana, con un incendiari­o comizio in cui incitava migliaia di fanatici a “scatenare l’inferno” per impedire che deputati e senatori in seduta congiunta certificas­sero la vittoria “rubata” di Joe Biden, dapprima si è rifiutato di intervenir­e per bloccare l’irruzione (costata la vita a cinque que persone, tra cui un poliziotto), poi ha diffuso un affettuoso messaggio - «vi amo, siete persone speciali» - con cui

Ill presidente­id elettol Joe Biden, 78. «Non è stata una protestama un’insurrezio­ne, ora dobbiamo ripristina­re la democrazia», dice.

invitava le sue orde a tornare a casa. C’è voluto il deciso intervento di sua figlia Ivanka e del suo avvocato Pasquale “Pat” Cipollone (e il clamoroso e aperto dissenso di alcuni suoi ministri e buona parte del Partito repubblica­no), per convincerl­o infine a registrare un video di condanna dell’assalto al Parlamento e di conciliazi­one degli animi per un pacifico passaggio dei poteri. Buoni propositi durati un fiat, perché poche ore dopo, il presidente è ritornato nella sua personale trincea lodando quei “grandi patrioti” dei suoi fan e comunicand­o il suo rifiuto di partecipar­e, il 20 gen

naio, alla cerimonia di giuramento e insediamen­to del presidente Biden, una cosa che nella storia americana è successa solo 3 volte, l’ultima nel 1865, ai tempi turbolenti postGuerra di secessione del 17° presidente Andrew Johnson. Si tratta di una scelta grave proprio perché la simultanea presenza del presidente uscente e di quello entrante simboleggi­a da sempre il pacifico passaggio dei poteri.

C’è il rischio che si ripetano atti violenti prima dell’insediamen­to del neo presidente Biden? Il primo a lanciare l’allarme è stato Twitter: da un considerev­ole numero di messaggi scambiati sul popolare social, sembra che infatti le frange più estreme dei filo trumpiani abbiano intenzione di tornare a Washington, domenica 17 gennaio, armati fino ai denti, per compiere azioni di guerriglia. L’Fbi, la polizia federale, finalmente indaga.

Bastava però leggere il tenore dei messaggi pubblicati su Facebook da personaggi come Kevin Greeson, una delle cinque vittime dell’attacco al parlamento, membro del gruppo filo fascista dei “Proud Boys”, per capire che con questa gente non c’è da scherzare: «Ogni maschio maggiorenn­e dovrebbe unirsi al nostro gruppo. Comprate armi e munizioni. Caricate i fucili e scendete nelle strade. È tempo di difendere il Paese da questi maledetti democratic­i».

LE FRANGE PIÙ ESTREME PRO-TRUMP INTENDONO

TORNARE IN PIAZZA, ARMATE FINO AI DENTI

Riuscirà il nuovo presidente Joe Biden a pacificare il Paese?

Con la sua aria pacata da nonno giovanile, Joe Biden potrebbe essere l’uomo giusto al momento giusto: l’unico in grado di ricucire le profonde lacerazion­i dell’America. Durante i

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Il tira e molla trtrtrtra tra iribelllll­li ribelli e polizia Washington DC,DC 6 gennaio 2021. I sostenitor­i di Trump, circondati dalla polizia, sfondano le transenne del Campidogli­o.
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Joe Biden chiede chchchchc ieiede democrazia
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