PAOLO VERONESI
Caro professore, negli ultimi tempi sento sempre più spesso di avere un battito cardiaco irregolare. È tachicardia? A che cosa può essere dovuta?
Caro Giuseppe, la tachicardia è l’aumento della frequenza del ritmo cardiaco sopra il valore considerato normale a riposo, cioè 100 battiti al minuto. Può accadere di avvertire alterazioni del ritmo cardiaco a causa di stress, preoccupazioni e sforzi improvvisi (specie se il soggetto non è allenato) o eccessivi. In queste situazioni il cuore aumenta repentinamente la frequenza e il soggetto percepisce il battito accelerato. Tipicamente se ci si ferma e tranquillizza, la tachicardia rientra in alcuni minuti. Un’attività aerobica regolare riduce il battito cardiaco a riposo e anche la salita della frequenza durante situazioni di stress. Diversa invece è la tachicardia a esordio improvviso: si manifesta senza cause apparenti e provoca malessere, sensazione di svenimento e sudorazione, sintomi dovuti al calo di pressione arteriosa che accompagna la tachicardia. In rari casi, la tachicardia è invece asintomatica. Qualunque sia la sua origine, per fare diagnosi è necessario sottoporsi a un Ecg durante una crisi: se la tachicardia persiste, è buona norma recarsi in pronto soccorso dove si potrà eseguire questo esame. Altri accertamenti utili sono l’Ecg a riposo (anche senza tachicardia può dare indicazioni) e l’holter delle 24 ore. Una volta diagnosticato il tipo di tachicardia, il medico deciderà il da farsi: in alcuni casi basterà tenere sotto controllo i fattori di stress, in altri potrebbe essere opportuna una terapia farmacologica.