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«Vi racconto lamia vita da giramondo»

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«Questa canzone, L’arnica, nasce dopo un incidente in montagna», ci racconta Giò Evan, cantautore, performer, artista di strada, poeta, con una vita da romanzo. «Durante un’arrampicat­a in montagna, mi sono rotto la falange del dito medio della mano sinistra. Proprio mentre sono rimasto appeso penzoloni come un prosciutto mi è venuta in mente la prima strofa. Poi, in fase depressiva perché non potevo suonare la chitarra, ho composto il resto con una tastiera».

Cosa rappresent­a l’arnica?

«La botta di nostalgia felice, una sensazione rara. La mia arnica è proprio l’arrampicat­a in montagna, perché hai una relazione intima con la roccia, la annusi, la tocchi con la guancia».

Lei ha avuto una vita particolar­e: ha girato il mondo in bicicletta.

«Ho vissuto in India facendo il pellegrino, il viandante, per approfondi­re l’ayurveda e i testi sacri dell’induismo. Ho vissuto in Sudamerica con le tribu indigene».

Sofferto durante il lockdown?

«Avevo un biglietto per l’Equador, sarei dovuto partire il 23 marzo, strappare quel biglietto mi ha fatto piangere. Però ho trovato occasioni di meraviglia. Vivo in montagna, in un paesino composto da quattro casolari. Il mio orto confina con quello del vicino, ho riscoperto il vicinato».

Lei è diventato famoso anche al grande pubblico quando Elisa Isoardi l’ha citata sui social. Siete diventati amici?

«Voglio precisare che io ero già famoso, venivo da sold out teatrali. In ogni caso, io ed Elisa siamo diventati amici, lei è molto gentile e mi ha detto che la mia poesia le fa bene». L’albumdi Giò Evan, Mareducato, esce il 12 marzo, mentre il 16 esce il nuovo libro di poesie Ci siamo fatti mare (Rizzoli). D.V.

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