Oggi

Il dialetto di Lolita è barese o “banfese”?

- Andrea Greco

Mentre alla Rai si stappano bottiglie per il successo di Lolita Lobosco, sui social (e ti pareva) e dalla colonne dei quotidiani del Sud è già iniziato il processo alla fiction. I capi di accusa sono parecchi: Bari, il teatro delle indagini, è una cartolina più che una città; i suoi abitanti pensano solo a panzerotti, focacce e birre da bere sul lungomare e soprattutt­o la lingua usata è un dialetto inverosimi­le, pesante e grottesco: praticamen­te più che un barese, un “banfese”, ossia quella lingua a base di «Madonna dell’incoroneta» e di

«Ti spezzo la noce del capocollo» che ha fatto la fortuna di Lino Banfi, il quale ricorda: «Io mi inventai una lingua esagerata, per distinguer­mi e bucare lo schermo. Ma ricordo che col successo arrivarono anche le reprimende dell’intellighe­nzia

barese che mi accusava di dare un volto e una voce a un personaggi­o che per tutta l’Italia era diventato il barese tipo, ma che in realtà a Bari non esisteva, e che per questo infamava i veri baresi». Dunque al povero Banfi veniva sostanzial­mente imputato di aver fatto (consapevol­mente o no) tesoro di Pirandello, per il quale «la lingua esprime il concetto, e il dialetto il sentimento

delle cose» . Per questo motivo il Montalbano di Camilleri usa una lingua tutta sua, chemescola l’italiano a parole di cinque dialetti siciliani, e per questo Totò e Peppino, arrivati a Milano, apostrofan­o un allibito ghisa con un improbabil­e «Noio volevan savuar l’indiriss». Quattro parole che tradiscono lo spaesament­o del provincial­e nella grande metropoli più di un tomo di sociologia.

E dunque? E dunque forse la chiave di lettura dell’indignazio­ne barese ce l’ha Lino Banfi: «Se nota, gli unici a protestare sono sempre quelli di Bari città. Il problema è che per colpa mia e del banfese, che è una libera reinterpre­tazione del dialetto di Canosa, per tutti loro parlano con le “e” al posto della “a”, ma in realtà la loro cadenza è diversa, pronuncian­o la “a” quasi alla francese. Però, visto anche il successo prima dei miei film e ora della fiction, credo che sia una questione che sta a cuore a poche persone, ma capaci di far sentire la loro voce. Nel peggiore dei casi, se la brava e bella Luisa Ranieri verrà accusata formalment­e di “apologia di banfismo” io sarò al suo fianco».

 ??  ?? MOSTRA UNA BARI DA CARTOLINA La Ranieri, alias Lolita Lobosco, con Lunetta Savino, 63 anni, sua madre nella fiction.
Nella foto sotto, Lino Banfi, 84.
MOSTRA UNA BARI DA CARTOLINA La Ranieri, alias Lolita Lobosco, con Lunetta Savino, 63 anni, sua madre nella fiction. Nella foto sotto, Lino Banfi, 84.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy