Che cosa spinge dei ragazzi a molestare delle coetanee in piazza?
MENTRE FESTEGGIAVANO IL CAPODANNO VICINO AL DUOMO DI MILANO, PARECCHIE GIOVANI SONO STATEAGGREDITECONLAMODALITÀDELBRANCO
Inquali famiglie, in quali realtà educative e socialipossono essere cresciuti ed essersi formati quei minori e quei giovani che hanno molestato e aggredito con violenza delle coetanee? Lo sapremo ben presto dalle indagini. Ma alcune evidenze balzano subito agli occhi di fronte al disprezzo delle donne che tali comportamenti evidenziano. Chi arriva a violare il corpo altrui, o sta emulando esempi, anche virtuali, che lo hanno deprivato dell’empatia e del rispetto verso le altre persone, o è stato lui stesso vittima di analoghi abusi - per averli fisicamente o psicologicamentesubiti - o è statotestimonediviolenza assistita. Lemolestie, le violenze, gli stupri sono il “dietro lamaschera” dell’impotenza che si cela dietro la paura di poter essereconsiderati tali. Codardi, impotenti, prigionieri di pregiudizi castranti sonocoloroche cancellano l’amore, ogni tenerezza del contatto, ogni graduale conoscenza amorosa dell’altro. La loro solitudine, la loro povertà educativa, l’odio che coltivano in sostituzione dell’amore che non conoscono li condanna a un degrado che solo il sostegno alle famiglie in cui vivono, la prevenzione della dispersione scolastica, la cultura, l’assistenza psicologica e sanitaria possono arginare e trasformare.