C’è una guerra tra spie con onde elettromagnetiche?
È SEMPREMAGGIOREILNUMERODI DIPLOMATICI STATUNITENSI CHE, DOPO AVER LAVORATO ALL’ESTERO, LAMENTANO STRANI SINTOMI: RONZII, MAL DI TESTA, NAUSEA E VERTIGINI
Siamo in una realtà dove è tutto possibile e non si hanno mai certezze. Infatti è dal 2016 che l’intelligence americana cerca risposte alla cosiddetta sindrome dell’Avana. A partire da quell’anno, quasi 200 funzionari statunitensi, più qualche canadese, hanno lamentato dei disturbi. Cuba, Russia, Cina, Sud America, Europa eWashington le aree dove sono stati registrati i casi con sintomi comuni: ronzii, giramenti di testa, perdita di equilibrio, nausea.
Le indagini non hanno trovato in apparenza un colpevole certo. La tesi dominante è quella di un attacco da parte di servizi nemici con il ricorso a onde elettromagnetiche: ossia “bombardano” gli avversari causando la malattia. Oppure si è ipotizzato che i guai siano le conseguenze indirette di una sorveglianza con l’uso di apparati elettronici. Il doppio scenario ha portato a sospettare dei russi ma anche dei cinesi.
Tuttavia sono state considerate teorie alternative chiamando in causa pesticidi, l’uso dimateriali perniciosi nelle ambasciate e perfino una situazione di psicosi generale, provocata da fasi di stress. Il buio investigativo alimenta le tesi di un atto doloso ma, al tempo stesso, non impedisce di credere ad altre verità.