UNA DONNA ALQUIRINALE? VORREI EVA CANTARELLA
Cara Michelle,
tra poco ci saranno le elezioni del Presidente della Repubblica. Ho una piccola curiosità: c’è una donna della storia italiana, di qualsiasi ambito, che secondo te sarebbe stata perfetta per il Quirinale? Daria
Cara Daria,
purtroppo, nonostante i passi avanti compiuti verso la parità, è un dato di fatto che - quando si tratta di posizioni di vertice - gli uomini continuino a essere in schiacciante superiorità numerica. Non c’è mai stata una donna alQuirinale, e se è per questo nemmeno alla presidenza del Consiglio. Purtroppo, in un Paese in cui le donne continuano a essere pagate meno degli uomini, molestate, violentate, uccise, forse non c’è da stupirsene troppo. È vero, abbiamo avuto Nilde Jotti e Irene Pivetti alla presidenza della Camera, e abbiamo Elisabetta Casellati al Senato, ma si è trattato di clamorose eccezioni.
Oggi, il fatto che si ipotizzi che una donna possa rivestire la più alta carica dello Stato dev’essere visto come un segnale positivo. In queste settimane sono circolati i nomi di tante donne di valore - da Emma Bonino a Liliana Segre, da Elisabetta Belloni (ex segretario generale del ministero degli Affari Esteri) aMarta Cartabia (ex presidente della Corte Costituzionale e attuale ministro della Giustizia) - e sono convinta che ciascuna di loro avrebbe le carte in regola per raccogliere il testimone dal presidente Mattarella. C’è una donna, però, della quale nessuno ha parlato e che per me sarebbe una candidata ideale: Eva Cantarella, Grande ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana, giurista e storica del diritto, in passato docente di Istituzioni di diritto romano e di Diritto greco presso l’Università degli Studi di Milano.
Oltre che della relazione tra il contesto economico- politico e i sistemi normativi del mondo antico, Eva Cantarella si è occupata di discriminazioni di genere e di aspetti di vita privata e familiare dell’antichità (rapporti parentali, relazioni amorose, costumi sessuali). Ha scritto tantissimi saggi con i quali ha saputo mostrarci i Greci e i Romani non come popoli del passato ma come uomini e donne a noi vicini, con i quali - a distanza di oltre due millenni - condividiamo sogni, paure, speranze, aspettative, desideri. Ho avuto occasione di leggere alcuni dei suoi libri e di ascoltarla in diversi interventi pubblici: sono convinta che la sua conoscenza del diritto, la sua esperienza, la sua speciale sensibilità (anche per la questione femminile), la sua integrità e il suo stile impeccabile farebbero di lei un formidabile presidente.
SONO STATI FATTI TANTI NOMI DI VALORE, DALLA BONINO ALLA CARTABIA. MA IO HO UNA PREFERENZA