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Riccardo Cocciante « Quasimodo,i un diverso come me »

TORNA NOTRE DAME «PERCHÉ I TEMICHETRA­TTASONOATT­UALI

- Paola Pellai ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Notre Dame de Paris, tratto dal romanzo di Victor Hugo con le musiche di Riccardo Cocciante, festeggia vent’anni da record e una ripartenza piena di entusiasmo il 3 marzo al Teatro Arcimboldi di Milano, prima tappa del tour italiano che si chiuderà a dicembre a Trieste. L’opera, che ha attraversa­to 20 Paesi con oltre 5.400 spettacoli e 13milioni di spettatori, per l’occasione torna con l’intero cast originale del 2002 con Lola Ponce nei panni di Esmeralda e Giò di Tonno in quelli di Quasimodo.

Cocciante, dal debutto di quel 14 marzo 2002 a Roma sono trascorse due decadi

«Già, ma la forza di quest’opera popolare è quelle del primo giorno. NotreDame de Paris parla dell’anima umana che soffre, ieri come oggi, per amore e per le ingiustizi­e. Per questo il pubblico si appassiona a Esmeralda e Quasimodo, due diversi che lottano per essere amati e amare».

Il tema degli ultimi resta attuale

«Il problema sociale dell’incapacità di accettare l’altro esisteva già ai tempi diHugo. È un tema eterno e il musical racconta bene lo straniero visto come clandestin­o. La speranza è che la storia ci serva da lezione: cerchiamo di unirci e di essere più buoni e gentili».

Notre Dame de Paris è un ponte tra passato e presente?

«È uno spettacolo unico al mondo nella sua conformazi­one: alterna rock, pop e classica. Anche il testo è antico e moderno insieme, ho evitato che fosse troppo contempora­neo. Quest’opera, come la cultura, deve appartener­e a tutti, a prescinder­e da età e caste sociali».

C’è un personaggi­o che le assomiglia?

«Potrei fare soloQuasim­odo, bruttarell­o come me. All’inizio della carriera dicevano che non avevo prestanza fisica, che non cantavo ma gridavo tenendo gli occhi chiusi. Ma un artista deve soffrire la sua diversità per poi conquistar­e tutto».

Si torna in teatro dopo due anni... «Abbiamo sofferto tantissimo, ma ora la rinascita è importante. Noi artisti dobbiamo essere più forti di prima e farlo per tutti quelli che ci ruotano intorno».

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Riccardo Cocciante, 75.

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