Ferri, lana e fantasia
È scoppiata la voglia di lavorare amaglia CONTAGIADONNEEUOMINI, VIPESPORTIVI, SI FA INCASAO IN PUBBLICO. E PURE CON L’UNCINETTO. ECCO COME INIZIARE
Lavorare a maglia e all’uncinetto, roba da vecchi? Mai come oggi l’affermazione è falsa. Negli ultimi anni, complice forse anche il lockdown, questa pratica si è diffusa a macchia d’olio, soprattutto in Italia (nei Paesi nordici e negli StatiUniti ha da sempre una grande tradizione), e pure tra gli uomini: oltre a siti e tutorial che spiegano inmaniera semplice come imparare, sono sbocciati negozi iperspecializzati e siti di vendita di materiali on line. Con i ferri o con l’uncinetto si possono realizzare capi di abbigliamento, ma anche accessori e piccoli oggetti d’arredo e perfino giocattoli: una tendenza giapponese, “amigurumi”, permette per esempio di creare piccoli pupazzi molto divertenti.
HOBBY SENZAETÀNÉ GENERE
Nel 2015nascel’associazioneMagliuomini, che organizza corsi e workshop “only formen” (oquasi). Eanche raduni, perché “knittare” ( knitting è il termine inglese per lavorare amaglia) ha una forte componente di socialità: quasi tutte le associazioni e i negozi di filati sono luoghi di incontro dove trovarsi e lavorare in gruppo (con la pandemia, si è passati su zoom).
Anche l’età è trasversale: Teresa Cherubini, figlia di Jovanotti, ha pubblicato su Instagram le foto delle sue coperte realizzate all’uncinetto, e su Tik Tok, il social giovane per eccellenza, la challenge #HarryStylesCardigan, che sfidava i concorrenti a riprodurre ai ferri un cardigan indossato da Harry Styles degliOneDirection, haavuto300mila visualizzazioni.
FANTASIAAL POTERE
Il lavoro amaglia è anche arte: lo Yarn Bombing nasce negli Stati Uniti nel 2005edèunmovimentointernazionale
che “veste” le città con installazioni a maglia (l’ultima performance è stata a giugno nel quartiere milanese di Lambrate). E poi c’è l’aspetto solidale del knitting: ilprogettoVivaVittoriasibatte contro la violenza alle donne, quello di Sheep Italia produce manufatti per senzatetto, Cuore di maglia, per i neonati prematuri negli ospedali. E solo per citarne alcuni.
Infine, lavorare a maglia fa bene: Gomitolorosa, onlus che fornisce lana riciclata come strumento terapeutico a ospedali e associazioni, sta conducendo con la Fondazione Irccs Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano una ricerca scientifica sugli effetti del tricottare sulla mente, simili a quelli dellameditazioneedellamindfulness.
COME SI PARTE
Iniziareèallaportatadi tutti. Perprima cosa occorre dotarsi di uncinetto o di ferri. E, ovviamente, procurarsi il filato: se si è alle primissime armi, meglio scegliere lana, meno rigida del cotone, non molto pregiata e non troppo sottile. Uncinetti e ferri sono numerati a seconda dello spessore del filato e ogni gomitolo riporta sull’etichetta il numero ideale. Per quanto riguarda i ferri, si può scegliere di lavorare con quelli dritti o quelli circolari (formati da punte intercambiabili che si fissano a vite su fili in plastica), che permettono la lavorazione in tondo, tipica dei Paesi del Nord Europa, ormai sdoganata anche in Italia.
L’occorrente è facilmente reperire su vari siti di vendita on line, su Amazon, in negozi e mercerie specializzatima anche sulle bancarelle dei mercati. Mentre per quanto riguarda la tecnica YouTube è una fonte di spiegazioni inesauribile: i tutorial di EmmaFassioe Valentina Cosciani sono per esempio semplicissimi.
Ancheimodellida realizzare sipossono trovare on line, oltreche inalcunigiornali e pubblicazioni dedicate. Esistono veri e propri stilisti dellamateria, i “knit designer”. Le spiegazioni, “pattern” in inglese, si trovano gratuitamente su alcuni siti comegarnstudio. it, bettaknit. it, weareknitter.it e, per pochi euro, sul sito internazionale, il più importante del settore, ravelry.com.