Ucraina: la visita di Biden ele dichiarazioni di Putin lasciano intravedere una tregua?
I pronunciamenti di entrambi potrebbero servire a forzare un negoziato. Ma se non trovano un punto di incontro, la guerra è destinata a durare
Gli ultimi discorsi di Vladimir Putin e la risposta di Joe Biden preparano una guerra lunga. Putin ormai presenta il conflitto come questione esistenziale, definitiva, come una battaglia per «difendere la cultura russa minacciata dall’Occidente». Climax apocalittico che, più rilevante, incontra il sentimento della maggioranza dei russi, convinta d’essere insidiata in casa propria dalla Nato (specie dagli Stati Uniti).
In questa fase nessuna potenza vuole aggredire Mosca (piuttosto, è vero il contrario), ma i precedenti storici hanno lasciato un segno indelebile nella memoria locale, dunque facilmente aizzabile. Fino a sospendere unilateralmente il trattato Start sul nucleare, per segnalare il possibile utilizzo dell’arma non convenzionale in caso di necessità; tradotto: qualora i soldati russi fossero cacciati dai territori ucraini che hanno occupato.
Così Biden ha giurato di rimanere al fianco di Kiev fino alla fine, lasciando intendere d’essere disponibile ad aumentare il sostegno militare. Teoricamente tali pronunciamenti potrebbero anche servire per costringere l’interlocutore al tavolo del negoziato. Ma, in assenza di un punto di incontro, paiono annunciare soltanto una guerra che continua nel tempo.