Le mosse per tenersi alla larga dai Pfas
Sostituite le pentole di Teflon rovinate, evitate la carta oleata, controllate l’acqua del rubinetto e altri consigli per schivare i composti chimici
Sono molto utilizzati dall’industria, perché antiaderenti e resistenti ad acqua e calore. Ma da decenni si conoscono anche gli effetti tossici della famiglia dei Pfas, sigla che indica almeno 4.730 sostanze perfluoroalchili (in inglese, Perfluorinated alkylated substances). Quando si accumulano nel corso del tempo nell’organismo, infatti, questi composti chimici hanno la capacità di legarsi in modo persistente alle proteine del sangue e del fegato, arrivando a provocare un indebolimento del sistema immunitario fino a un aumento del rischio di tumori.
Dove si trovano. Gli impieghi dei Pfas sono davvero molto ampi. Tra i prodotti di uso più comune che possono contenere queste sostanze ci sono, per esempio, le pentole antiaderenti e gli imballaggi alimentari, i tessuti impermeabili e i trucchi, le vernici e i solventi, le schiume antincendi, le carte da forno, i cavi elettrici e gli isolanti, fino alle cere per l’auto e alla sciolina. A fare male è un contatto continuato e costante con i Pfas e il rischio maggiore è costituito dal bere acqua contaminata.
Come difendersi. La parola d’ordine è ridurre le occasioni di assorbimento dei Pfas. Con qualche accorgimento. Sostituite le pentole di Teflon rovinate con una nuova, meglio ancora se acciaio inossidabile, vetro, ghisa o ceramica. Usate per gli alimenti carta da forno non trattata invece di quella oleata o contenitori in vetro al posto della pellicola trasparente. Mangiate il meno possibile da imballaggi di carta, cartone e fibre vegetali. Controllate bene le etichette e scegliete detergenti, shampoo, creme idratanti e cosmetici privi di Pfas. Limitate l’utilizzo di prodotti impermeabili. Per quanto riguarda l’acqua potabile, infine, ricordate che i report annuali sulla qualità redatti dalle compagnie idriche locali devono fornite informazioni sulle contaminazioni, compresi gli eventuali Pfas: leggeteli bene ed eventualmente proteggetevi con un sistema di filtraggio.