Msc crociere parla mandarino
Da maggio il gruppo sbarcherà a Shanghai. Con servizi personalizzati per i cinesi.
Cucina asiatica d’alto livello. Separè che garantiscono privacy ai commensali. Cruise ambassador dedicati alla clientela più esigente. E l’80 per cento del personale di bordo che parla il mandarino. Così Msc crociere si prepara allo sbarco in grande stile in Cina, a Shanghai, dove dal prossimo maggio stazionerà la Msc Lirica, una delle quattro navi rinnovate con il programma Rinascimento, un minuzioso restyling che ha allungato gli scafi di 24 metri arricchendoli di nuovi spazi commerciali e di 193 cabine. «Questo programma da 200 milioni di euro, realizzato con Fincantieri, è il primo pilastro del nostro piano industriale da 5,1 miliardi» commenta il chief executive officer di Msc crociere, Gianni Onorato. «Il secondo sono le sette navi di nuova costruzione in consegna tra il 2017 e il 2022, che aumenteranno da 1,7 a 3,4 milioni i nostri croceristi».
Le altre tre navi appena rinnovate sa- ranno destinate al mercato sudafricano, a quello cubano e alla crocieristica nel Mediterraneo, dove il gruppo fondato nel 2003 da Gianluigi Aponte prevede una crescita di capacità del 5 per cento il prossimo anno, in linea con Nord Europa e Caraibi.
In flessione del 40 per cento, invece, i passeggeri previsti su Venezia. «Al momento non esiste una legge che vieti il transito delle grandi navi in Laguna, ma non possiamo neanche farci massacrare dall’opinione pubblica» sottolinea Onorato. «A noi non interessa passare per il canale, ma andare a Venezia che è un patrimonio di tutti e per farlo siamo pronti a collaborare con le autorità». In attesa di nuovi sviluppi sull’accessibilità della laguna, Onorato annuncia chehe il gruppo chiuderà il 2015 con un fatturatoto di 1,5 miliardi di euro. «Per noi è stato un anno buono, ma poteva essere eccezionalele se non ci fossero stati gli attentati in Tunisia, a, Paese dove per ora non torneremo».
(Mikol Belluzzi) zi) L’aereo di Emirates è atterrato a Bologna con 400 turisti arrivati da Dubai. Ripartirà con a bordo altrettanti italiani più due Lamborghini destinate a un businessman emiratino. «Crediamo che questo nuovo collegamento sia importante non solo per la città, ma per il sistema-Italia» ha detto il sindaco di Bologna, Virginio Merola, commentando il volo inaugurale del Boeing 777-300 che dal 3 novembre collega il capoluogo emiliano con gli Emirati Arabi Uniti. Una visione confermata dal vicepresidente di Sab Enrico Postacchini, società che gestisce lo scalo Marconi: «Quasi il 40 per cento dei passeggeri sarà business». Una centralità dell’Italia nei piani Emirates confermata dal vicepresidente della compagnia Thierry Antinori: «È il nostro quarto scalo dopo Milano, Venezia e Roma, con un totale di 56 collegamenti tra Italia e Dubai. E un potenziale di 100 mila passeggeri annui». (R.P.)