«Fermerò il canone in bolletta»
L’avvocato Piccarozzi ha appena depositato un ricorso collettivo, con oltre cento fascicoli che si oppongono al matrimonio tra imposta Rai e tariffa per la luce. Ed è convinto di vincere in tribunale: «Perché il governo ha fatto un pastrocchio».
L’operazione canone in bolletta è un successone e i soliti «gufi» che avevano previsto un fragoroso flop si sbagliavano. L’ha appena entusiasticamente annunciato il sottosegretario allo Sviluppo economico Antonello Giacomelli, stimando un incasso totale che dovrebbe superare i due miliardi di euro, oltre 300 milioni in più dell’anno scorso. Il condizionale però è d’obbligo. Perché Giacomelli & Co. devono tener conto di un altro pericoloso gufo, renzianamente parlando, che rischia di far saltare il banco: Luigi Piccarozzi, 49 anni, avvocato tributarista e cassazionista. L’incasso di quella montagna 1,690 | di soldi che alimentarà soprattutto la Rai è seriamente minacciato infatti dalle 25 pagine della sua class action, l’ultimo atto della battaglia contro l’inserimento del canone nella bolletta della luce, previsto nella legge di Stabilità 2016, presumendo che in ogni casa dotata di energia elettrica campeggi una tv. Piccarozzi ha cominciato parecchi mesi fa a contestatare l’illegittimità del nuovo pagamento, prima su Panorama e poi in tv (è stato ospite quasi fisso di Giovanni Floris a Di martedì) e con il gruppo Facebook «class action contro il canone Rai in bolletta», calamitando così cittadini inviperiti da tutta Italia. Adesso l’avvocato, già in prima linea con la sue battaglie sull’impignorabilità della prima casa e sull’abolizione di Equitalia («Ma non certo con le modalità appena attuate...») è passato all’azione. Ha appena depositato alla commissione tributaria di Torino una prima class action, protagonisti un centinaio di ricorrenti da cui non ha preteso onorari ma solo dieci euro «per le spese vive del ricorso». Entro fine anno spedirà un’altra pila di fascicoli, altrettanto corposa. Perché nel suo studio di piazza Adriana, dove Panorama lo ha incontrato, c’è un via vai di pensionati, imprenditori, casalinghe contrari, chiarisce «all’intrufolarsi dello Stato nei contratti tra utente e gestore di energia elettrica. Se passa questa linea, in bolletta potrà finirci perfino il bollo auto o la rata del mutuo». Piccarozzi è ottimista sull’esito della class action. «Perché il governo ha fatto un pastrocchio, sono tanti i punti attaccabili e nella nostra class action ci sono tutti. Il canone è un’imposta di scopo e come tutte le altre tasse va pagato con i bollettini postali o con i moduli F23 e F24, altro che bolletta della luce. È una questione di illegittimità costituzionale, evidenziata nel ricorso». Avvocato, spieghi il pastrocchio.