SUL BINARIO DELLA GEOPOLITICA
La diplomazia ferroviaria è l’ultima arma della Cina per «conquistare» il mondo, da Gibuti fino alle Filippine.
Un altro punto di espansione è la cosiddetta «via della seta». Tramite l’espansione ferroviaria, e vista la propria leadership in questo campo, la Cina sta collegando tramite nuove tratte non solo tutta l’Asia, ma anche questo continente all’Europa ( a destra). Il progetto è addirittura quello di creare un’infrastruttura tra Cina ed Europa per favorire il commercio tra le due aree. Non solo accordi di libero scambio dunque, ma anche investimenti in infrastrutture per espandere la propria influenza economica. Dunque la Cina sta tagliando l’erba sotto i piedi degli Stati Uniti per scalzarla dal ruolo di principale potenza globale? In realtà il cambio di leadership globale è dato per scontato da molti analisti. La forza della Cina nel prossimo decennio dovrebbe continuare a crescere e Donald Trump ha compreso che dal suo punto di vista, è bene negoziare nuovi accordi di libero scambio, sfruttando la propria posizione di leadership attuale.
In questa «guerra» tra Cina e Stati Uniti, l’Europa sembra ormai giocare una partita di serie B vista la debolezza europea e le incertezze dei vari leader continentali. Il blocco del Ttip sarà l’ennesima dimostrazione di come l’incapacità di trovare velocemente degli accordi all’interno dell’Unione europea abbia portato a una debolezza negoziale che sarà sfruttata dal nuovo presidente americano. È giusto porre qualche limite al commercio internazionale? Di’ la tua sulla pagina Facebook di Panorama. L’influenza della Cina nel mondo viene esercitata anche con quella che è conosciuta come la «diplomazia delle ferrovie». L’ho potuto vedere dal mio osservatorio speciale in quanto visiting professor dell’Accademia cinese delle scienze ferroviarie, organizzazione che unisce gli sforzi del governo, dell’industria e delle università nel settore. La Repubblica popolare cinese negli ultimi anni è diventata la potenza di riferimento nelle ferrovie ad alta velocità, avendo costruito nel proprio territorio tra il 2008 e il 2015 circa 20 mila chilometri di nuove infrastrutture e da qui al 2025 la rete dovrà arrivare a 38 mila chilometri. Solo per fare un raffronto, in tutta Europa negli ultimi 35 anni ne sono stati costruiti 8 mila chilometri. Ma questa espansione domestica è solo l’inizio, dato che la Cina sta costruendo ferrovie anche al di fuori dei confini. Non a caso il primo produttore mondiale di treni, la cinese Crrc, ha visto nell’ultimo anno un incremento del fatturato dalle vendite all’estero del 126 per cento a quota 2 miliardi di euro. I cinesi, infatti, sono capaci di arrivare con il progetto chiavi in mano, con costi di costruzione molto bassi e con la volontà di conquistare il mondo ferroviario. Partiamo dall’Africa: in Etiopia nel 2011 la Cina ha vinto il progetto di collegamento ferroviario verso Gibuti, completato proprio quest’anno. In Kenya la tratta ferroviaria tra Mombasa e Nairobi che verrà completata nel 2017 è cinese, così come la fornitura di locomotive in Sud Africa o la nuova linea tra Senegal e Mali. In Asia, l’Indonesia è stato il primo obiettivo raggiunto dalla diplomazia delle ferrovie cinese. Il Paese è storicamente vicino al Giappone e nel 2011 proprio i giapponesi avevano condotto il primo studio di fattibilità per la costruzione dell’alta velocità tra Giacarta e Bandung. Ma nel 2015 il progetto è stato assegnato ai cinesi, con un rovesciamento degli equilibri geopolitici. I prossimi passi della geopolitica dei binari passano attraverso altri due Paesi dell’Asean: la costruzione dell’alta velocità tra Malesia e Singapore e il progetto nelle Filippine, storico alleato degli Stati Uniti, dove si sta consumando l’ultimo atto della diplomazia delle ferrovie. La recente visita in Cina del nuovo presidente Rodrigo Roa Duterte, famoso per la guerra ai narcos e per le offese al presidente americano Barack Obama, ha ammorbidito le relazioni tra i due Paesi. Anche qui, la riconciliazione tra Cina e Filippine passerà tramite la costruzione dell’alta velocità ferroviaria da parte del Dragone. (A.G.)