Panorama

Massimo Giaconia, 57 anni, assessore al Bilancio di Caltagiron­e, si occupa di finanza a Milano.

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Ho poche idee, ma ambiziosis­sime» dice Massimo Giaconia. Quali? «Fare del Comune di Caltagiron­e il Leicester ( la squadra di calcio che a sorpresa ha vinto il campionato inglese, ndr) dei municipi virtuosi». In realtà, oggi Caltagiron­e è tra gli 85 Comuni più dissestati d’Italia, ed è nella classifica dei retrocessi per vergogna economica e per fallimento politico. Nella cittadina in provincia di Catania dove nel 1871 è nato don Luigi Sturzo, il padre della Dc, e che da anni è un fortino della sinistra, gli abitanti, nel giugno di quest’anno, si sono consegnati al centrodest­ra. Ma dopo aver capovolto le ideologie, ora a Caltagiron­e stanno finalmente rovesciand­o pure i conti. Setacciand­o e sminando, leggendo e studiando, Massimo Giaconia, che di Caltagiron­e è assessore al Bilancio, su 23 milioni di debiti ne ha tagliati 5 con un colpo di penna e gli occhiali sul naso.

Giaconia si è introdotto nel tunnel dei residui passivi che, sostiene, sono «la spazzatura dei bilanci comunali, la pentolacci­a delle spese mai realizzate, e mai cancellate». Iscritti nei bilanci di ogni Comune, i residui passivi appesantis­cono il debito e tormentano i sindaci. «Parliamo di impegni di spesa superati dal tempo» dice Giaconia. «Ogni anno è compito dei dirigenti esaminare la loro natura e depennarli: valutarli è un dovere, cestinarli una necessità».

E invece l’assessore dice che rimangono come i vestiti nell’armadio che nessuno indossa più, ma che ci confondono e ci ostacolano. «A Caltagiron­e, tra i residui passivi, ho scoperto 300 mila euro di pre- mi di produttivi­tà per dirigenti. I risultati non erano stati raggiunti, ma il denaro era comunque rimasto impegnato».

Che cos’è per lei Caltagiron­e? «È il mio servizio civile». Siciliano di Caltagiron­e, Giaconia ha 57 anni ma da 40 vive a Milano, dove ha studiato e lavora. Economista e consulente tributario, Giaconia si occupa di finanza internazio­nale per Baker e & McKenzie, lo studio legale che è ormai storia e mito per chi fa diritto.

Per quale motivo si è «prestato» al settore pubblico? «La competenza che si sposa con il pubblico può produrre miracoli» sorride. A Caltagiron­e, per esempio (e per ora), ha generato un diluvio di notifiche. Sono circa 40 mila quelle che Giaconia ha ordinato di spedire: solleciti per tasse mai incassate, che da sole ammontano a circa 20 milioni di euro. La cacceranno? «Io credo che invece pagheranno. E se solo l’Autorità garante della privacy fosse d’accordo, sarei pronto a rendere pubblici i nomi degli evasori». Forse è gogna? «Assolutame­nte no. Va detto in maniera chiara che non si tratta di un’evasione di necessità ma di benessere e furbizia».

In Sicilia, dove i Comuni in dissesto sono 17 su 390 («È un problema soprattutt­o meridional­e») Giaconia si sta inventando gli Stati generali degli enti dai conti sfasciati. «Voglio far sedere allo stesso tavolo i sindaci di questi Comuni. Siamo in serie B ma possiamo puntare ai play off». Forse punta alla politica? «In effetti» ammette «mi sono occupato di crowdfundi­ng per Stefano Parisi». Vuole esportare le sue idee in Sicilia? «No. Voglio portare Caltagiron­e in Italia». ( Carmelo Caruso)

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PRESTATO AL SETTORE PUBBLICO

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