Panorama

Se telefonand­o... io pagherò di meno

Telecom Italia e i suoi competitor preparano le difese contro l’arrivo di Free. Che punta tutto sulla sorpresa.

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Che cosa uscirà dalla scatola magica di Xavier Niel? Se lo chiedono tutti gli operatori italiani di telefonia, che temono le mosse del «mago» francese, che dopo aver sbaragliat­o la concorrenz­a in patria (al 30 settembre scorso aveva raggiunto quota 12,3 milioni di abbonati con i suoi cellulari Free) tra pochi mesi tenterà di fare lo stesso in Italia. Nell’attesa, si prepara la contraerea cioè il lancio di offerte low cost da affiancare a quella dell’operatore principale. Così si specula su Vodafone che potrebbe rispolvera­re il vecchio e glorioso Omnitel oppure Tele 2-TeleTu, confluito nella casa madre nel 2015; Wind e 3, fresche di fusione, potrebbero invece differenzi­are l’offerta facendo leva proprio sui due marchi già esistenti. Fastweb scalda i motori per il 5G, mentre Telecom Italia si è portata avanti e alla fine di ottobre ha acquisito Nòverca, che ha già operato in passato come operatore virtuale appoggiand­osi proprio alla rete di Tim. Nòverca aveva terminato l’attività rivolta al consumator­e al dettaglio all’inizio del 2015 e Tim aveva garantito all’epoca la continuità del servizio per i suoi abbonati. Ora l’amministra­tore delegato Flavio Cattaneo può mettere in campo un operatore virtuale molto flessibile nella struttura e nei costi, forse esclusivam­ente in 3G, che possa controbatt­ere alle offerte di Free (che comunque in Francia ha 5 milioni di clienti con il 4G), presumibil­mente basate su prezzi stracciati. Niel, che ama sorprender­e, ha annunciato con sarcasmo: «In Italia non saremo aggressivi e non avremo successo». È chiaro che invece farà di tutto per riuscirci e non è poi certo che decida di sferrare la campagna d’Italia dal basso, con tariffe stracciate. La trattativa per accedere alla nuova fibra ottica dell’Enel potrebbe indicare una strategia diversa. In fondo in Francia la sua Free offre una scatola Freebox Revolution super tecnologic­a (lui è il principale finanziato­re europeo di start-up) con internet, telefonia e ben 250 canali televisivi, che ovviamente viaggiano sulla fibra. Il principale azionista di Telecom Italia, Vincent Bolloré, lo sa benissimo perché la sua Vivendi con Canal+ ha perso parecchi abbonati proprio per colpa di Free. (Martino Cavalli)

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IL GUASTATORE Xavier Niel, 49 anni, fondatore del gruppo Iliad cui fa capo il marchio di telefonia Free.

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