Il collasso dei ghiacciai in mille scatti
Le masse gelate delle Ande si stanno squagliando, come testimoniano le immagini di una recente spedizione.
Il celebre ghiacciaio Upsala, nella Ande argentine: l’enorme superficie di ghiaccio si è ormai ritirata di decine di chilometri.
Si sciolgono velocemente, da 15 a 77 centimetri al giorno, in un pianeta sempre più caldo. Il risultato è quello che vedete in queste immagini: le immense masse gelate della Patagonia, come i ghiacciai Upsala e Grey, in meno di un secolo si sono ritirate per decine di chilometri, o addirittura sono scomparse. Lo testimoniano le fotografie della spedizione «Ande 2016» che si è svolta nella Patagonia cilena e argentina la scorsa estate australe (febbraio-aprile) nell’ambito del progetto scientifico «Sulle tracce dei ghiacciai».
I circa mille scatti del fotografo naturalista Fabiano Ventura (presentati il 7 dicembre in un evento organizzato da Enel Green Power) sono stati messi a confronto con le immagini di oltre 80 anni fa degli stessi luoghi, conservate nell’archivio storico di Padre Alberto De Agostini. E la differenza è impressionante: dove c’erano distese ghiacciate, oggi c’è acqua. «Questo paragone ci consegna un verdetto drammatico» riflette Ventura. «Il nostro clima si sta modificando rapidamente e l’uomo avrà sempre più difficoltà ad adattarsi a questi repentini cambiamenti».
Lo scioglimento dei ghiacci è, del resto, un fenomeno globale che riguarda anche i poli. Uno degli ultimi studi (American Snow and Ice Data Center, novembre 2016) rivela che l’estensione di ghiaccio dell’Artico ha raggiunto un livello tra i più bassi degli ultimi dieci anni: un calo del 5 per cento rispetto al precedente minimo del 2004. Tanto che oggi l’Artico si riscalda più velocemente di qualsiasi altro luogo del pianeta. Il ghiacciaio andino Grey: i suoi due bracci sono sempre più corti e diminuiscono di spessore.