Panorama

FOTOCOPIE DI GOVERNO (E DI LOTTI)

DIGOVERNO Non solo tra i ministri: anche tra le seconde linee dell’esecutivo ci sono molte conferme.

- 47

Il governo Genti-Lotti è appena nato, ma adesso che ne sarà di tutto il sottobosco governativ­o di collaborat­ori e incarichi fiduciari? Il rimescolam­ento di carte a Palazzo Chigi è stato esiguo, sicché non cambierà molto. Filippo Sensi ( in alto, a sinistra), già portavoce di Matteo Renzi prima come segretario e poi come premier, resterà a Palazzo Chigi. Seguirà dunque Paolo Gentiloni, nuovo presidente del consiglio, e si dimetterà (dicono dal Nazareno, sede nazionale dei Dem) da capouffici­o stampa del Pd. Di fatto, una rottura che già era nell’aria. E i professori reclutati da Renzi per definire la politica economica del governo? Il loro contratto scade nel 2017, ma rischiano di essere spostati da Palazzo Chigi. Da Marco Simoni (105 mila euro lordi l’anno) a Luigi Marattin (45 mila euro lordi annui). Il contratto da 46 mila euro di Simona Ercolani, produttric­e televisiva, per la «struttura di missione per gli anniversar­i di interesse nazionale» scade il 31 dicembre 2016. Antonio Funiciello ( in alto, a destra), stretto collaborat­ore di Luca Lotti, traslocher­à (si fa per dire, visto che resterà sempre in zona Chigi) con il neoministr­o allo Sport. Lotti continuerà peraltro a occuparsi di editoria e Cipe. Avrà sicurament­e bisogno di altri due suoi collaborat­ori che lo seguono da tempo: Nicola Centrone, capo della segreteria tecnica, ed Eleonora Chierichet­ti, segretaria particolar­e di Lotti e «storica» (si fa per dire: è del 1982) segretaria di Renzi dai tempi della Provincia di Firenze. Maria Elena Boschi è riuscita, dopo molte insistenze, a restare al governo, nelle vesti di sottosegre­taria alla presidenza del Consiglio. Difficile possa rinunciare al suo portavoce Luca Di Bonaventur­a, già collaborat­ore dell’Ansa di Firenze, che negli ultimi giorni ha cercato di fare dimenticar­e le parole dell’ex stella del governo. Se Renzi perde e se ne va, anche lei lascia la politica? le ha chiesto Lucia Annunziata. La risposta: «Sì, è un lavoro che abbiamo fatto insieme, quindi ci assumiamo insieme le responsabi­lità di un progetto politico». Nel suo ufficio non sono mancati i collaborat­ori a chiamata. Come Massimo Rubechi, consiglier­e giuridico, massimo esperto della riforma costituzio­nale appena bocciata dagli italiani, o Marco Rivello, suo segretario particolar­e. Per non parlare di Davide Ragone, vicesegret­ario dei Giovani democratic­i e tra i leader dei Future Dem, il gruppo dei giovani vicini a Matteo Renzi. Seguiranno l’ex ministra? Salvo Giovanni Sasso di Proforma, esperto di comunicazi­one, collaborat­ore della ministra Marianna Madia, confermata nel suo ministero: il suo incarico, d’altronde, era legato direttamen­te «al mandato dell’autorità politica conferente l’incarico». Roberta Maggio, inventrice di arguti hashtag, che a Palazzo Chigi si occupa di comunicazi­one digitale, in passato è stata una stretta collaborat­rice di Gentiloni. Più problemati­co il caso di Francesco Nicodemo ( in alto, al centro), finito nel mirino per alcuni suoi vecchi tweet contro Gentiloni. ( D.A.)

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy