Panorama

22 MAGGIO 2008

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Nello Martini, direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco, riceve un avviso di garanzia dalla Procura di Torino. L’accusa è disastro colposo: avrebbe ritardato la pubblicazo­ne di fogli illustrati­vi di vari farmaci, con un potenziale pericolo per la salute dei pazienti.

La stessa relazione attesta che Martini «si è fortemente impegnato per ottenere nel tempo sia incrementi nell’organico del personale sia la disponibil­ità di tecnici con contratti di lavoro temporaneo». Inoltre, «non erano emersi elementi che potessero far temere attuali rischi per la salute connessi alla presenza sul mercato dei 22 medicinali in questione». In molti casi, i nuovi fogli illustrati­vi precisavan­o rischi già compresi nella precedente versione. A chiarire il punto interviene, come consulente della difesa, il professore Silvio Garattini dell’istituto Mario Negri di Milano: «Le segnalazio­ni dei rischi rilevanti per la salute pubblica» si legge nella sua perizia «avviene attraverso una specifica procedura denominata Urgent safety restrictio­n». In questi casi, vista l’urgenza della comunicazi­one, «l’industria farmaceuti­ca è obbligata a informare ciascun medico, potenziale prescritto­re del farmaco, con la Dear doctor letter». Nel caso invece delle variazioni di tipo I (minori) e II (maggiori), «esse non sono informazio­ni di rischio, tant’è vero che vengono registrate solo sulla scheda tecnica e sul foglietto illustrati­vo che accompagna le confezioni distribuit­e al pubblico», senza costituire un riferiment­o abituale per il medico.

Nel luglio 2010 il giudice di Roma Maria Teresa Covatta prosciogli­e

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