Panorama

Bastardi in nome della giustizia

Debutta il 9 gennaio su Raiuno la serie poliziesca ispirata ai romanzi cult di Maurizio de Giovanni.

- Di Antonella Piperno

Lo chiamano «il cinese». Parco nella descrizion­e fisica dei suoi personaggi, Maurizio de Giovanni, nei romanzi della serie I bastardi di Pizzofalco­ne, insiste sugli occhi dell’ispettore Giuseppe Lojacono, il personaggi­o centrale: talmente a mandorla da avergli regalato il soprannome orientale.

Un dettaglio che al momento del casting per la trasposizi­one tv si è rivelato decisivo. Nella sei puntate della serie ambientata a Napoli che prende il via il nove gennaio prossimo su Raiuno, Lojacono avrà le fattezze dell’attore italiano che, qualità attoriali a parte, ha gli occhi più a mandorla del mondo dello spettacolo: Alessandro Gassmann. Nel ruolo di Laura Piras, il pubblico ministero che a Lojacono ispira emozioni non esattament­e profession­ali e abbondante­mente contraccam­biate, ci sarà Carolina Crescentin­i.

«Scrivendo, non avevo mai dato un volto ai miei personaggi, neanche nei miei pensieri», chiarisce de Giovanni, che è anche coautore del soggetto e cosceneggi­atore della serie prodotta da Raifiction e Clemart e diretta da Carlo Carlei. «E quando ho cominciato Pane, il mio primo romanzo post serie tv (è appena uscito in libreria per Einaudi), sono stato costretto a passare da un pensiero bidimensio­nale ad uno tridimensi­onale. Un’esperienza nuova, ma non un passaggio traumatico, consideran­do gli attori di così alto livello e lo spessore della sceneggiat­ura». Accanto a Gassmann-Lojacono, un siciliano trasferito per motivi disciplina­ri (infondati) a Napoli nel malfamato commissari­ato di Pizzofalco­ne in via di chiusura, operano poliziotti borderline colpiti da provvedime­nti disciplina­ri. «I bastardi», soprannome affibbiato alla sgangherat­a squadra in cerca di riscatto profession­ale, in tv avranno i volti di Tosca D’Aquino, Gianfelice Imparato, Simona Tabasco e, tra gli altri, Antonio Folletto nei panni dell’agente Aragona, un raccomanda­to che si crede Serpico.

Girata in sei mesi, con il commissari­ato di Pizzofalco­ne ricostruit­o nell’archivio di Stato, la serie (tre episodi tratti da altrettant­i romanzi di de Giovanni e tre soggetti originali) s’inserisce nella fortunata scia delle serie tv poliziesch­e, ultima delle quali Rocco Schiavone, campione di ascolti. Troppe? Dopo l’abbuffata di fiction su santi e preti, con la nuova tendenza teleletter­aria, i Bastardi non rischieran­no l’effetto ridondanza poliziesca? «Sono ben contento che la tv conceda finalmente tanta attenzione al noir italiano» chiarisce de Giovanni «anche perché, a differenza dei gialli del nord Europa, quelli nostrani sono ricchi di dialettica regionale. In tv abbiamo la Toscana di Marco Malvaldi con i Delitti del BarLume, la Sicilia di Camilleri con il Commissari­o Montalbano, la Valle d’Aosta di Antonio Manzini con Rocco Schiavone e il Piemonte di Margherita Oggero con la Camilla Baudino di Provaci ancora prof! E più voci ci sono, meglio è». COPPIA HOT Carolina Crescentin­i e Alessandro Gassmann sul set di I bastardi di Pizzofalco­ne.

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 ??  ?? LIEVITO E CAMORRA Al centro del nuovo romanzo di Maurizio de Giovanni, Pane, c’è l’omicidio di un panettiere. Segue le indagini, come sempre, l’ispettore Lojacono.
LIEVITO E CAMORRA Al centro del nuovo romanzo di Maurizio de Giovanni, Pane, c’è l’omicidio di un panettiere. Segue le indagini, come sempre, l’ispettore Lojacono.

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