Dopo referendum, crisi di governo e consultazioni,
i parlamentari a tutto pensano meno che a far programmi per le vacanze natalizie. Guai a chiedergliene conto, la risposta è sempre la stessa, da destra a a sinistra: «Con l’aria che tira, scherziamo?». Ma in Transatlantico, durante le pause o alla buvette, anche per stemperare l’atmosfera pesante, si organizzano in sordina almeno il pranzo della vigilia e quello del 25 dicembre. Dove andranno deputati e senatori a santificare le feste? La stragrande maggioranze tornerà a casa per restare in famiglia, staccare un po’ la spina e, se necessario, ripartire al più presto per la Capitale. Se il dovere chiama, è meglio rispondere. «A Natale faccio sempre due cose: la prima, vado a camminare da solo senza telefono, senza politica, io e la natu natura. Quest’anno avevo progettatopr di fare la via Fra Francigena, ma temo che salte salterà, vista l’arietta. La secon seconda è dividermi tra i miei cari e cucinare chili con c carne, che non è tipico natalizio, ma è una delle poche cose che so cucinare». «Io e mia moglie oglie ci divideremo mo democraticamentecamente tra i parenti» » ride il deputato, marito di Nunzia Di Girolamo. «Vigilia dai suoceri dove mangeremo eremo i famosi cardi rdi sanniti, per alcuni amari ma per me deliziosi. Natale dai miei a Bisceglie, dove mi darò il colpo o di grazia con pasta al tonno, panzerotti e pesce, fritto e al forno». orno».