Panorama

Strada in salita per i populisti europei dopo la sconfitta di Wilders

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Tante le aspettativ­e attorno alle elezioni olandesi del 15 marzo, considerat­e il primo banco di prova del populismo di destra radicale in Europa e dell’effetto domino iniziato con Brexit e Trump. Gli stessi olandesi, di solito allergici ai riflettori, si erano convinti che l’esito della performanc­e elettorale del Pvv di Geert Wilders avrebbe indicato la strada a Marine Le Pen alle presidenzi­ali francesi del 23 aprile. Così, quando è stata annunciata la vittoria del premier conservato­re Mark Rutte ( foto), che con il 21 per cento ha accumulato un netto distacco dal 14 per cento del populista arrivato secondo, gioia o delusione relative hanno assunto un carattere transnazio­nale. Il messaggio più diffuso, anche oggi, vede la sconfitta di Wilders come un fallimento per il populismo europeo e, quasi direttamen­te, per Marine Le Pen. E ci si domanda se abbia davvero senso parlare di «effetto domino».

«Il sistema politico olandese è molto aperto, mentre quello francese è così rigido da aver finora bloccato il Front national, che pur conta su grande supporto popolare. Per questo, la possibilit­à che le elezioni in Francia si risolvano a favore dei populisti è maggiore» scrive The Economist. «Un altro motivo per cui il populismo di Wilders, a differenza di quello lepenista, non ha trionfato alle urne, è che molti suoi tratti erano già entrati nella politica tradiziona­le». L’ascendenza di Wilders su Le Pen è minima anche per Al Jazeera. «Wilders non ha mai mostrato una seria inclinazio­ne a governare e ha preferito mantenere il controllo assoluto sul partito, anziché costruire un movimento strutturat­o, come ha fatto invece Le Pen».

Il populismo di destra è un trend globale, ma ogni Paese è diverso. Mesi fa Wilders era il favorito, perché ai sondaggi la gente esprimeva voti di protesta. Ma quando il populismo si è fatto mainstream (e pure il premier Rutte ha abbracciat­o i temi nazionalis­ti), è arrivato l’unico risultato possibile. Rispetto ai sondaggi Wilders ha perso, ma ha confermato i risultati delle europee 2013 e delle provincial­i 2015. Non credo che il risultato olandese influenzer­à Francia o Germania. Penso piuttosto che in Europa sempre meno gente voterà i populisti per il caos che Trump sta creando in America.

IL PARERE DI KOEN VOSSEN Politologo all’Università di Radboud ed esperto di populismo nei Paesi Bassi.

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