LE CASE DA GIOCO SONO FUORI DAI GIOCHI
Il taglio sulle partecipate salva i casinò, ma per quello di Saint-Vincent il momento non è proprio roseo. Sta, infatti, vivendo un momento di crisi a causa del rischio licenziamento per circa 260 dipendenti. La società vede una partecipazione quasi totalitaria della Regione Valle d’Aosta, con una minima quota del Comune. L’amministratore unico è l’avvocato Lorenzo Somma. Il fatturato, relativo al
2016, è superiore ai 60 milioni. «La proposta del nostro presidente alla Conferenza Stato-Regioni» afferma Albert Chatrian, assessore alle Finanze, Bilancio, Patrimonio e Società partecipate della Valle d’Aosta «se votata dal Parlamento, ci permetterà di avere un po’ più di tempo per portare a compimento il piano di riorganizzazione del Casinò. Sulla casa da gioco la nostra attenzione è massima. Vogliamo che torni a essere fonte di reddito e motore di sviluppo per la comunità, ad alimentare il bilancio della Regione e a produrre lavoro in campo turistico e commerciale. La nostra azione
si sta sviluppando con un occhio attento a quelle che potranno essere le prospettive della casa da gioco e del suo indotto,perché i problemi non riguardano solo il livello occupazionale del Casino. Le principali energie vanno spese oggi per guardare al futuro e alla difesa del lavoro di tante persone oltre che alla rinascita di Saint-Vincent e del resto della media valle. Non consideriamo riproponibili i metodi d’intervento adottati dai governi regionali precedenti: troppo facile iniettare denaro senza risolvere i problemi di fondo». (ha collaborato Mirella Molinaro)