Quel treno in avaria sulla linea del disastro
Sfiorato un altro incidente lungo la Bari-Barletta, dove a luglio 2016 ci furono 23 morti. E la notizia? Viene «silenziata».
Asei mesi dallo scontro di treni tra Andria e Corato che provocò 23 morti e una cinquantina di feriti, sulla stessa linea Bari-Barletta gestita dalla società Ferrotramviaria, lo scorso gennaio, si è sfiorato un nuovo incidente. Di questo non si è venuto a sapere, ma la rilevanza dell’episodio l’ha fatto entrare nell’inchiesta sul disastro del 12 luglio 2016. Anche in questo caso, alla base un errore umano. È il pomeriggio del 30 gennaio scorso. Un treno partito dall’aeroporto di Bari Palese in direzione del capoluogo si ferma sui binari per un guasto alle porte. La sala operativa intanto ha dato il via libera a un treno in direzione opposta e per questo ha predisposto gli scambi. Ripristinato il funzionamento delle porte, il conducente del primo treno chiede il via libera e lo riceve. Si rende conto però che qualcosa non va e dà l’arresto. Sul treno, intanto, nessuno ha capito che c’è un problema: ma se il conducente non si fosse fermato, sarebbe potuto arrivare all’incrocio con uno scambio chiuso (aperto, invece, per l’altro treno). Non ci sarebbe stato uno scontro frontale tra convogli come quello dello scorso luglio, ma lo scambio chiuso avrebbe potuto avere comunque gravi conseguenze.
Ferrotramviaria spa ha provato a ridimensionare la situazione di pericolo in questo mese, con un comunicato dove spiega che il 30 gennaio «si è verificato un inconveniente tecnico, che ha provocato qualche ritardo nell’espletamento del servizio ma non ha prodotto alcuna anomalia che potesse incidere sulla sicurezza del trasporto». Nulla di grave, apparentemente. Salvo poi aggiungere, in perfetto burocratese, la postilla smentisce nei fatti quanto affermato poco sopra: «Dell’inconveniente è stata data notizia agli Enti preposti nei tempi e nei modi previsti sia dalla normativa sia dalle procedure interne». (Antonio Calitri)