Panorama

L’uomo che sussurra alle piante

Londra e le Baleari, gli artisti che danno allegria e lo shopping «green». Luoghi e passioni di Luciano Giubbilei, grande designer di giardini e paesaggi.

- di Mauro Querci

Ècapace di impreziosi­re un giardino del Marocco con 12 mila piante di rose e altre 14 mila di erbe varie. Oppure sa costruire un’installazi­one rigorosa - travertino, acqua e pochi alberi, «alla Carlo Scarpa» - e con quella aggiudicar­si il Chelsea Flower Show, l’Oscar britannico per il design del verde, nel 2014. Luciano Giubbilei, nato a Siena ma londinese d’adozione, è tra i più sorprenden­ti progettist­i internazio­nali di giardini e paesaggi. Dice a Panorama: «Il lavoro che mi rappresent­a meglio è il Great Dixter, nell’East Sussex. Un progetto umano che però sa arrendersi alla natura». Nelle sue creazioni l’ordine mentale ispirato dalla campagna toscana dialoga con la vegetazion­e locale, ma anche con la luce e l’ombra. Si tratti di giardini che da un grattaciel­o si affacciano su Central Park a Manhattan, così come tra le rocce più aspre delle isole Baleari. A che cosa sta lavorando? A un intervento di 20 ettari a Pienza, Val d’Orcia, in una zona che guarda il monte Amiata. Tra i vari spazi ho previsto un giardino mediterran­eo semplice, costruito vicino a piante di rosmarino. A Formentera, invece, sto realizzand­o un giardino intorno a sei vecchie casitas: qui, oltre alle essenze locali, userò i cactus che trovano un’armonia con i muretti a secco. Dopo il successo al Chelsea flower show, ha in programma altre installazi­oni? Con il mio studio stiamo lavorando alla Frick Collection di New York, dove nel giardino-chiostro cercheremo di giocare con gli alberi, creando «venature d’ombra» grazie a delle cortine di tessuto. Sarà un’installazi­one pronta a settembre. Una pianta o un fiore che raccontano bene questo nostro periodo? Anni contraddit­tori: scelgo la quercia sempreverd­e, il leccio. È un albero che, quando torno nel paesaggio italiano, sento come fosse una persona che ti aspetta dopo un lungo viaggio. Tra i fiori, invece, mi piace l’amamelide. Con i petali allungati come tentacoli e sfumature che vanno dal giallo all’arancione. È un fiore già profumato a fine inverno. Simbolico.

Ha un locale di riferiment­o a Londra? La Locanda Locatelli, in Seymour Street. Ci vado per un caffè o quando voglio un piatto di pasta. Giorgio

(Locatelli, chef e proprietar­io, ndr) è un amico col quale posso scambiare una battuta di corsa o invece stare una serata intera a parlare, davanti a una bottiglia di vino. Secondo lei, il più bel giardino da vedere in Italia? Ninfa, a Latina. Ha una magica fioritura di ciliegi. E in giro per il mondo? Il giardino del tempio zen Saiho¯-ji, a Kyoto. Sono stato in Giappone nel 2010 e 2011. Il vuoto e il pieno, il selvaggio e l’ordinato di questo luogo sono stati un’esperienza importante anche per il mio lavoro. Il suo libro preferito?

L’arte di correre di Aruki Murakami (2007), perché parla dello spazio mentale che si crea quando si corre. Chiarezza del pensiero e qualità del tempo. La corsa è l’unico sport che, quando posso, pratico. Un artista davvero emozionant­e? David Hockney. I suoi quadri creano un’atmosfera di calma, con colori che danno allegria. Che fa a Londra un appassiona­to di giardinagg­io? Io qualche domenica mattina vado a leggere il giornale al Chelsea Physic Garden. È un orto botanico con 5 mila specie, dove si acquistano anchenche semi di piante rare, che però si possono anche coltivare sempliceme­nte sul davanzale. Lei di che cosa è ghiotto? Di carciofi, cucinati in tutti i modi. Con gli gnocchi, hi, al vapore, fritti. Hanno una pianta bellissima, scultorea,orea, con una foglia che dura a lungo e resiste al freddo.o. Per questo mi piace anche piantarla in certi giardini ini che ho realizzato, come il Great Dixter. Vive da tanto tempo a Londra, le manca qualcosa osa di Siena? La dimensione di una città dove le persone ti conoscono e ti salutano perché ti hanno visto crescere. Poi, certi muri screpolati eppure bellissimi, mi, il rosso dei mattoni accesi dal sole del tramonto. Che effetto le ha fatto la Brexit? È stupida e fa male per chi considera questo Paese casa sua. Alla fine però si troverà un equilibrio. Un luogo per fuggire? Palma di Maiorca, dai miei amici della storica galleria Pelaires, dove esponeva Joan Miró. Vado in barca, cammino per i sentieri sperduti dell’isola. E respiro. n

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 ??  ?? BUEN RETIRO Palma di Maiorca è l’isola delle Baleari dove Luciano Giubbilei va per rilassarsi. «Alterno passeggiat­e, uscite in barca a vela e arte» racconta.
BUEN RETIRO Palma di Maiorca è l’isola delle Baleari dove Luciano Giubbilei va per rilassarsi. «Alterno passeggiat­e, uscite in barca a vela e arte» racconta.
 ??  ?? PROGETTO A settembre, alla Frick Collection di New York, Luciano Giubbilei realizzerà un’installazi­one.
PROGETTO A settembre, alla Frick Collection di New York, Luciano Giubbilei realizzerà un’installazi­one.
 ??  ?? LUCIANO GIUBBILEI, 45 anni, vive a Londra vicino a Notting Hill. È nato a Siena (contrada dell’Oca).
The art of making gardens (Merrell, pp. 304, 50 euro) è l’ultimo libro. Il suo giardino ideale è fatto così: «Si sviluppa in vari settori. Primo, un...
LUCIANO GIUBBILEI, 45 anni, vive a Londra vicino a Notting Hill. È nato a Siena (contrada dell’Oca). The art of making gardens (Merrell, pp. 304, 50 euro) è l’ultimo libro. Il suo giardino ideale è fatto così: «Si sviluppa in vari settori. Primo, un...
 ??  ?? A TAVOLA La Locanda a Regent’s Park, a Londra, aperta nel 2002 dallo chef Giorgio Locatelli. A KYOTO Il giardino zen del tempio buddista di Saihō-ji, a Kyoto. Dal 1994 è nel patrimonio mondiale dell’Unesco.
A TAVOLA La Locanda a Regent’s Park, a Londra, aperta nel 2002 dallo chef Giorgio Locatelli. A KYOTO Il giardino zen del tempio buddista di Saihō-ji, a Kyoto. Dal 1994 è nel patrimonio mondiale dell’Unesco.
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 ??  ?? GOLOSITÀ «Amo i carciofi in ogni ricetta», dice il garden designer. Che ne utilizza la pianta anche per le costruzion­e dei suoi spazi verdi.
GOLOSITÀ «Amo i carciofi in ogni ricetta», dice il garden designer. Che ne utilizza la pianta anche per le costruzion­e dei suoi spazi verdi.

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